'Renzi vattene'. Finisce male la prima visita del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in quel di L'Aquila, città fortemente provata dal terremoto del 6 aprile 2009.

Lancio di uova e sampietrini e cariche della polizia contro studenti e gruppi di ambientalisti: il premier è stato costretto a saltare la visita a Palazzo Fibbioni, nuova sede del comune della città abruzzese, per recarsi direttamente al Gran Sasso Science Institute dove, però, ha dovuto entrare da un ingresso secondario per evitare altri guai e contestazioni.

Matteo Renzi duramente contestato a L'Aquila: i cittadini se la prendono col premier

Una visita 'lampo' con la promessa di tornare il prossimo anno, promessa che, evidentemente, non è servita a calmare la protesta di studenti, verdi e terremotati. Renzi non si era mai fatto vedere da queste parti (al contrario del suo predecessore Mario Monti e di Silvio Berlusconi) e dopo le tappe di Rimini (al Meeting di Comunione e Liberazione) e di Pesaro, il premier pensava, probabilmente, di poter trarre beneficio da alcune promesse, prima fra tutto lo stanziamento di 2,2 miliardi come aiuto per la ricostruzione della città con altri 2,9 che dovranno, però, essere confermati.

L'Aquila esasperata dal terremoto e con l'incubo delle tasse sospese

Matteo Renzi ha minimizzato la protesta, dichiarando che si è trattato solo di 'qualche gratuito facinoroso': 'Esprimere il proprio dissenso è legittimo ma mi è parso di capire che non c'entrino nulla gli aquilani, che siano manifestanti venuti da fuori.'

In realtà, gli aquilani i motivi per prendersela con il Presidente del Consiglio ce l'hanno, eccome (oltre che ovviamente con le istituzioni locali).

C'è la questione degli orfani di terremoto, per i quali non è stato riservato alcun trattamento pensionistico, ma soprattutto quella riguardante la restituzione delle tasse sospese, reclamata dall'Unione Europea.

Renzi, a questo proposito, ha 'confessato': "Non volevo metter piede a L'Aquila finché non fosse stato chiaro lo scenario.

I soldi ci sono ma non faccio annunci show'. E', comunque, ferma intenzione del Capo del Governo intraprendere una battaglia a livello europeo per evitare il peggio. 'Mi prendo questo impegno' ha ribadito il premier.

Le promesse di Renzi non sono servite, però, ad evitare gli incidenti, fortunatamente senza gravi conseguenze eccetto la frattura al naso di una poliziotta, impegnata a sedare la protesta.