Con un comunicato semplice e autorevole il Papain qualità di "capo della chiesa cattolica" avverte la necessità di dare un'altra svolta ai suoi 'capitoli bui', denunciando i complessi residenziali delle comunità consacrate che utilizzano le proprie strutture diversamente dall'obbligo di accoglienza a indigenti, profughi e migranti. Chi ha deciso di approfittarsi del paravento religioso ha l'obbligo morale di mettersi in 'regola' pagando le tasse dovute allo Stato come tutti gli esercizi pubblici, compresa la tanto odiata IMU. Il discorso 'rivoluzionario' di PapaFrancesco è stato come una 'manna dal cielo' per tutti quelli che stanno e che si sono preceduti al Governo, non avendo mai avuto il coraggio di proseguire sul tanto 'odiato' argomento che prossimamente potrebbero essere evidenziati nuovamente in ulteriori programmi parlamentari.
Un'evasione che dura da secoli
Ciò sta a significare che Papa Francesco non dà speranza ai privilegi -di quelle frange della chiesa- seppur legittimamente acquisiti. Negli anni , questi diritti sono stati utilizzati per fare concorrenza sleale alle Istituzioni laiche che invece dovevano esclusivamente essere testimonianza dell'offerta di un servizio cattolico-umanitario. Così, risvegliando le coscienze con filosofico pragmatismo il Papa avverte che è arrivato il momento di cancellare in chi opera in nome di Dio, quella mentalità imprenditoriale radicata nel tempo. 'Foraggiata e supportata dalla politica utilitaristica'.
La posizione della Commissione Europea
Più volte, la Commissione Europea è intervenuta sulla questione annosa dell'ICI -attualmente modificata in IMU- ritenendola discordante e ingiusta con gli obblighi d'imposta di tutti gli altri esercizi.
I priori che dirigono la moltitudine degli Istituti religiosi in Italia denunciano il vuoto dei loro fabbricati, confermando al Papa la decisione di trasformarli in alberghi allo scopo di mantenerli e avere un guadagno; ma il Papa del Giubileo 2015-2016,risponde nell'intervista alla radio portoghese Renascenca di non essere d'accordo sulle risposte ottenute e insiste dicendo che le associazioni ecclesiastiche devono essere legate all'accoglienza, però non da nessun obbligo di pertinenza alla decisione degli amministratori che possono rinnegare la beneficenza umanitaria trasformandola in comune denaro; a questo proposito avverte l'obbligo da parte dei nuovi 'esercizi' di pagare le imposte dovute perché il business non è da Dio considerato pulito.