Dopo l'auspicio espresso recentemente in una lettera scritta in vista dell'apertura del Giubileo Straordinario della Misericordia, è possibile che Papa Francesco intervenga con un appello ufficiale per sollecitare ai governi misure straordinarie per la liberazione dei detenuti come amnistia e indulto. Provvedimenti di clemenza che però non vengono solitamente concessi a chi si è macchiato di gravi delitti come l'omicidio l'associazione mafiosa e altri reati di particolare allarme sociale a favore dei quali si spese nel Giubileo del 2000, con un solenne monito, Papa Giovanni Paolo II.

Giubileo Straordinario, Fisichella: non meraviglia richiesta del Papa per l'amnistia

Una istanza esplicita e solenne da parte del Pontefice perché i governi e i parlamenti, e in particolare in Italia dove resta critica la situazione nelle carceri, possano giungere all'approvazione dell'indulto o dell'amnistia "non è da escludere". Lo ha detto in un'intervista ai microfoni di SkyTg24, monsignor Rino Fisichella, coordinatore per il Vaticano del Giubileo Straordinario al quale nelle scorse settimane si era rivolto Papa Francesco nella famosa lettera in cui auspicava "una grande amnistia". "Ad ora non sono in grado di rispondere, ma non mi meraviglierebbe", ha detto monsignor Fisichella rispondendo alle domande su un possibile appello ufficiale del Pontefice per l'amnistia o l'indulto, dopo aver chiesto nei mesi scorsi lo stop alla pena di morte e all'ergastolo criticando anche il largo abuso della carcerazione preventiva.

"Se il Papa dovesse chiedere un'amnistia - ha aggiunto il vescovo ausiliario di Roma - non potrebbe rivolgersi solo allo Stato italiano".

Amnistia e indulto, 4 i disegni di legge al vaglio in commissione Giustizia del Senato

"Ogni gesto del Papa - ha spiegato il presidente del Pontificio Consiglio - guarda al mondo e quindi dovrebbe avere di per sé una dimensione internazionale, una dimensione mondiale".

Dunque l'eventuale richiesta ufficiale da parte del Vaticano non sarebbe rivolta solo al Governo Renzi o al Parlamento italiano, ma "il Papa si rivolgerebbe a tutti coloro che sono responsabili delle istituzioni". "Quello che oggi sappiamo - ha aggiunto monsignor Rino Fisichella - è che stiamo lavorando, proprio su indicazione di Papa Francesco, perché per la prima volta il Giubileo non sia soltanto celebrato nelle carceri - ha detto - ma alcuni carcerati possano venire anche a San Pietro".

Aldilà dell'ufficialità o meno dell'appello del Santo Padre, dal Vaticano sulla questione carceri e diritti umani dei detenuti è da mesi che continuano ad arrivare messaggi e gesti chiari e inequivocabili. La politica però è alle prese con le diatribe interne e con i timori che provoca nell'opinione pubblica l'eventuale approvazione delle misure che concedono lo sconto della pena o l'estinzione del reato. Anche per questo va molto a rilento l'esame dei 4 disegni di legge per indulto e amnistia in discussione in commissione Giustizia al Senato dove restano nel calendario dei lavori di mercoledì e giovedì prossimi, 7 e 8 ottobre. Sarà da stimolo un nuovo possibile intervento di Papa Francesco?

Non resta che attendere i prossimi giorni e le prossime settimane per capirlo. Al momento l'impressione è che l'appello del Pontefice, come il messaggio alle Camere dell'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano, siano destinato a cadere nel vuoto. Almeno in Italia.