"Ho incontrato Khalil. Per avere un rapporto con lui dovevo pensare di avere una cultura islamica. Mi vergognavo molto di essere cristiana". Sono queste le parole che lasciano di stucco il pubblico di Dalla Vostra Parte, contenitore quotidiano di Rete4 condotto da Paolo Del Debbio, quando lo stesso giornalista lancia un servizio su un personaggio ultimamente molto presente sui rotocalchi televisivi.

Stiamo parlando di Fatima Salvi, al secolo Silvia, figlia del tanto discusso Giulio Salvi, albergatore di Cosio Valtellino che negli scorsi mesi ha aperto le porte del suo hotel dove accoglie i profughi e i rifugiati alle telecamere delle tv nazionali e locali. E proprio grazie all'attività molto redditizia del padre (che secondo le sue stesse parole gli frutta una cifra annua intorno ai 700/800 mila euro), la donna ha conosciuto il suo attuale marito, profugo pakistano di religione musulmana.

"La donna cristiana è oscena perché per farsi vedere più donna si scopre". È una vera e propria abiura quella di Fatima nei confronti della cultura nella quale è nata e cresciuta e che oggi abbandona volentieri per indossare il velo islamico.

Ma il drappo che gli copre i capelli non ha cambiato il suo essere femminile, come tiene a precisare nel servizio. Lo accoglie come un simbolo, o meglio uno strumento di protezione volto a proteggerla dagli sguardi indiscreti. E anzi è la stessa Salvi ad ammonire la condotta (a suo dire) riprovevole della donna europea ed italiana.

"La donna oggi non dico che voglia farsi violentare ma...".

Parole che non lasciano spazio ad equivoci quelle della giovane convertita, arrivando a paragonare il vestiario e il modus vivendi delle donne occidentali a un vero e proprio invito allo stupro. "La colpa non è solo della donna, direi cinquanta e cinquanta". Inevitabile la reazione del web, tra accuse di tradimento da parte dei cittadini e preoccupazione da parte di alcune realtà politiche, prima tra tutte la Lega Nord di Matteo Salvini, in prima fila per la difesa dei simboli e dei valori religiosi e cristiani.