La volontà del governo è ormai chiara. Entro la primavera deve essere approvata la legge che istituisce il reato di omicidio stradale. Il premier Renzi ne ha fatto una questione personale. D’altronde il fenomeno degli incidenti automobilistici è drammaticamente attuale. L’ultimo episodio risale a sabato scorso. A Brindisi un autoarticolato ha sfondato lo spartitraffico travolgendo tre automobili e uccidendo cinque persone tra cui una bimba di cinque anni.
Il camionista viaggiava a una velocità superiore di quella consentita e non teneva la distanza di sicurezza.
L’approvazione della legge è dunque un obiettivo ineludibile, al di là delle valutazioni giuridiche di merito. Giovedì scorso al Senato, la maggioranza ha evitato la “trappola” degli emendamenti presentati al testo proveniente alla Camera votando la fiducia. Ora manca la quarta lettura a Montecitorio.
Le novità
Il Ddl prevede la reclusione da 8 a 12 anni per l’omicidio stradale colposo commesso da conducenti in stato di ebbrezza grave o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e il carcere da 2 a 7 anni per chi provochi la morte in violazione del codice della strada.
Sono contemplate pene più severe per chi si trovi sprovvisto di patente o di assicurazione, mentre la pena è ridotta fino alla metà se si accerta che la vittima abbia avuto una condotta colposa.
E’ introdotto il carcere fino a 18 anni in caso di omicidio plurimo, mentre se l’automobilista omicida si dà alla fuga la pena sale da un terzo a due terzi e non sarà inferiore ai 5 anni. La pena per lesioni gravi oscilla da 3 a 5 anni, per quelle gravissime da 4 a 7.
Il Ddl contempla anche il prelievo forzato di campioni biologici; l’arresto in flagranza obbligatorio in caso di omicidio e facoltativo in caso di lesioni; la revoca della patente dai 5 anni, per lesioni, ai 30, in caso di omicidio stradale con la fuga del responsabile.
Il termine di prescrizione è raddoppiato.
I dati Asaps
Nel 2014 gli episodi di pirateria con omissione di soccorso rilevati dall’Asaps (l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) sono stati 1009, con 119 vittime e 1224 feriti. La maggior parte degli incidenti è avvenuta in Lombardia (141); quindi in Emilia Romagna (105), nel Veneto (94) e nel Lazio (92).
Chi scappa spesso ha paura di perdere punti e patente. In crescita purtroppo l’inquietante fenomeno dei veicoli con assicurazioni scadute o false.