Possibile studiare nuove forme alternative alla detenzione carceraria ma non arrivano novità su indulto e amnistia da parte del dicastero d via Arenula. Fermo restando che i ddl per la concessione delle misure straordinarie di clemenza generale ad efficacia retroattiva sono di esclusiva competenza parlamentare e non governativa, non sembra registrarsi cambi di rotta dalle parti del Governo Renzi, che comunque sulla questione potrebbe imprimere la svolta, sia in senso positivo che negativo.

Giustizia e carceri: il Governo Renzi non cambia rotta

A farsi carico di rispondere a Papa Francesco che ha affrontato diverse questioni legate alla giustizia nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace dopo l'apertura del Giubileo Straordinario è il guardasigilli Andrea Orlando, nei giorni scorsi finito nel mirino dei terroristi dell'Isis, o almeno così sembra dopo la lettera con il messaggio scritto in arabo che annunciava il "taglio della testa" del ministro della Giustizia che ha avviato una intensa azione di monitoraggio e prevenzione di fenomeni di radicalizzazione e proselitismo del terrorismo islamico nelle carceri italiane.

Orlando rivendica i meriti del governo per la riduzione della popolazione carceraria, ma non apre a ipotesi straordinarie di clemenza come indulto e amnistia. "Penso che nelle cose umane - ha scritto in un articolo pubblicato oggi su L'Avvenire - non possa mai venir meno il momento del giudizio e della giusta pena. Ma che esiste pure - ha aggiunto - una forma laica di misericordia, che consiste nel riconoscere la dignità umana sempre, anche laddove - ha sottolineato - sembra non esserci, o si nasconde". Non la liberazione dei detenuti, dunque, ma il riconoscimento della dignità umana nelle carceri.

Orlando: misericordia laica per dignità in carcere

"Se è così, allora, le nostre carceri - ha spiegato il ministro della Giustizia nell'intervento sul quotidiano dei vescovi - non si vuoteranno forse mai.

Ma per tutti - ha proseguito Orlando - rimarrà possibile guardare oltre il ristretto orizzonte del carcere e sperare di lasciare un giorno, dietro di sé, un luogo vuoto". Il guardasigilli rivendica con forza i meriti del governo sulle politiche carcerarie. "Considero uno dei punti qualificanti dell'azione svolta - ha detto - la riduzione del degradante e intollerabile sovraffollamento delle carceri italiane, che ci aveva portato troppe volte - ha ricordato l'esponente del Governo Renzi - davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo".

Tra i provvedimenti che hanno consentito di ridurre il sovraffollamento carcerario il cosiddetto decreto scuota carceri, la legge sulle pene alternative alla detenzione carceraria, la riforma della custodia cautelare, la depenalizzazione dei reati lievi.

"Oggi la presenza di detenuti negli istituti penitenziari - ha assicurato Orlando - è sostanzialmente in linea con la capienza.

Sappiamo però - ha spiegato - che non basta". L'esecutivo è al lavoro sulla riforma del sistema penitenziario, mentre migliaia di detenuti restano in attesa di possibili novità su amnistia e indulto dalla commissione Giustizia del Senato dove sono incardinati i quattro relativi disegni di legge. "Resta molto ancora da fare - ha spiegato il ministro della Giustizia - sia per sviluppare pene alternative alla detenzione che per migliorare i meccanismi che regolano la vita negli istituti di pena, incrementando - ha aggiunto - le attività trattamentali, favorendo il mantenimento delle relazioni familiari, agevolando - ha sottolineato Orlando (Pd) - il reinserimento sociale".