Solo ieri, 5 gennaio, l'Avvenire dava contodell'accelerazione di Renzi sul ddl Cirinnà: "Si deve approvare e si deve approvare subito." Consapevole del peso dell'argomento unioni civili sull'elettorato di sinistra, Il Presidente del Consiglio prova la forzatura sul partner di Governo dichiaratamente contrario. E Alfano non si fa attendere e contrattacca. Il ministro dell'Interno sa perfettamenteche il PD troverebbe, sul testo presentato alle Camere, la sponda del M5S e di SEL che vanificherebbe il rifiuto di NDC.

Con l'obiettivo di lanciare un messaggio forte all'elettorato di destra, ma anche alla fronda cattolica del PD, Angelino Alfano arriva ad auspicare il carcere per chi si serve del cosiddetto "utero in affitto".

Ddl Cirinnà bis: i nodi irrisolti

Escluso, per il momento, il matrimonio gay, il ddlvuole riconoscere e regolamentare tutta una serie di questioni in sospeso suirapporti fra persone consenzienti che danno vita ad una famiglia: dal riconoscimento in sé dell'esistenza di una famiglia, alla reversibilità delle pensioni, all'adozione, da parte del nuovo partner, dei figli avuti dal compagno in precedenza. Su questi punti, con le votazioni online dell'ottobre 2014, i 5 Stelle hanno a stragrande maggioranza sostenuto si debba procedere senza meno e a settembre del 2015 l'asse PD-M5S ha ottenuto l'ok dalla commissione giustizia.

Ma Angelino Alfano non ci sta. Dalle pagine de l'Avvenire agita lo spettro, tanto temuto daalcune frange cattoliche, persino nel PD, di un tentativo di arrivare a una piena possibilità diadozione da parte di coppie gay e a normare la maternità surrogata.

Alzando i toni dello scontro, il ministro è arrivato ad auspicare il carcere per chi si avvale dei cosiddetti uteri in affitto e ha minacciato di avviareuna grande raccolta di firme per il referendum abrogativo, qualora si approvasse lo stepchild adoption.

Appare evidente che, mentre Renzi cerca di riconquistare simpatie a sinistra, premendo ora sull'acceleratore di un'iniziativa avviata a marzo di tre anni fa, Alfano cerchi di conquistare qualche simpatia a destra e il voto di qualche profugo del PD. Nel mezzo, milioni di cittadini che attendono che i loro diritti vengano riconosciuti anche dal legislatore.