Siamo entrati nella seconda parte di gennaio ed il mese ci offre nuovi sondaggi elettorali su cui discutere. Le ultime rilevazioni effettuate evidenziano un calo deciso del Movimento 5 Stelle, con conseguente dilatazione del divario con il Partito Democratico. In crescita abbiamo Lega Nord, mentre perde ulteriore terreno Forza Italia. Di seguito andremo a scoprire i dati pubblicati da IPR e SWG, di cui nel primo caso abbiamo anche un paio di ipotesi ballottaggio particolarmente interessanti.

IPR: Beppe Grillo rallenta, bene Lega Nord

L’istituto IPR mostra una netta discesa del M5S, che si trova a perdere parecchio rispetto alla rilevazione del mese scorso.

Infatti, il movimento grillino scende del 2% ed ora si attesta al 27%. Ne approfitta in parte il Pd, che fa registrare un -1%, portandosi al 30,5%, ma il gap si riallunga. Segnali positivi arrivano da Lega Nord (+1,5%), che viene attestata al 15,5%, mentre riguardo a Forza Italia abbiamo una nuova discesa verso gli ‘inferi’, visto che si porta al 10% perdendo il 2%. Flessione anche per Sinistra Italiana, (-1%), che ad oggi viene quotata al 4%, mentre incrementa dello 0,5% Fratelli d’Italia. I restanti partiti sono tutti stabili dall’area popolare Ncd-Udc (3%) a Idv (0,5%), passando per Scelta Civica (0,2%), mentre gli Altri sono al 4,5% con dato invariato. Nel complesso c’è il Csx al 35,2% e il Cdx al 30,5%, con quasi cinque punti di distacco fra i due schieramenti.

In un ipotetico ballottaggio tra il primo ed il secondo la spunterebbe la lista governativa con il 54%, rispetto al 46% del centrodestra. Sarebbe invece un testa a testa fra PD e M5S, visto che entrambi otterrebbero il 50%.

SWG: torna a cresce il PD, male Forza Italia

Anche l’istituto SWG sottolinea la picchiata del movimento di Beppe Grillo (-1,1%), che si attesta al 24%, mentre torna a riprendere quota il partito di Matteo Renzi (+1,1%), che si porta al 34%.

I due ora sono distanti esattamente dieci punti percentuali, quando nelle settimane scorse il gap si era ridotto ad una manciata appena. Sorride anche Matteo Salvini (+0,5%), che sale al 15,5%, mentre non va affatto bene a Silvio Berlusconi, che passa dal 13% all’11,1%. Nell’area di centrodestra abbiamo anche FdI-An al 3,9%, con un incremento pari allo 0,2%.

Nell’area governativa, invece, c’è Nuovo Centrodestra in calo dello 0,2%, che scende al 3% e gli altri partiti allo 0,8% (+0,3%). Riguardo all’opposizione si registrano minime variazioni per l’ex Sel (+0,1%), che viene quotato al 4,1%, mentre cresce e non di poco Rifondazione Comunista (+0,7%), che sale all’1,7%; gli altri partiti sono all’1,9% (+0,3%). Complessivamente troviamo il centrosinistra al 38,1% e il centrodestra al 30,5%, con oltre sette punti di distacco fra i due.