Ieri, martedi 2 febbraio, la Commissione Lavoro alla Camera si è riunita per discutere sulla necessaria e urgente riforma delle Pensioni, e il dibattito è convertito sulla flessibilità, sugli enti previdenziali privatizzati, e sul riordino delle pensioni di reversibilità. Inoltre, è stato inserito un nuovo provvedimento nella settima salvaguardia, all’articolo 1 della legge 208/2015, che consentirebbe ai lavoratori in mobilità che non hanno maturato i requisiti pensionistici di poter rientrare avvalendosi dei versamenti previdenziali volontari, entro 12 mesi dal termine dell’indennità.

Slitta la flessibilità

Nel frattempo, i lavoratori precoci rimasti fuori dalla legge di Stabilità 2015, hanno reso noto su Facebook, il silenzio imbarazzante dei Sindacati, in merito alla mobilitazione organizzata per sostenere la proposta nella riforma delle pensioni, del pensionamento anticipato a 62 anni e della risoluzione dei Quota 41. Ad ogni modo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha dichiarato che la flessibilità potrebbe slittare nel 2017, e ha motivato il ritardo della riforma, con la necessità di una revisione a livello strutturale, che richiede tempi più lunghi.

Governo Renzi e il Reddito Minimo

Intanto sul tavolo dell’esecutivo c’è la proposta di un piano per sostenere i lavoratori disoccupati over 55.

Tuttavia, secondo il segretario generale della Uil, non è ancora stato chiarito dove verranno reperite le risorse finanziarie. Secondo Carmelo Barbagallo, il governo Renzi potrebbe reperire le coperture finanziarie con tagli alle pensioni di reversibilità e agli assegni dell’integrazione al minimo, in stile rivisitato alla “Robin Hood”, ossia quello di dare ai poveri prendendo dai ricchi..

Grillo Vs Renzi: “Slogan elettorali”

Immediata è arrivata la replica al veleno del leader pentastellato, il quale in un post su Facebook si è scagliato contro il governo Renzi e ha dichiarato che l’iniziativa contro la povertà è solo una promessa fatiscente e il reddito minimo pari a 320 euro al mese, garantito a un milione di poveri, escluderebbe gli altri 9 milioni di italiani.

Secondo Beppe Grillo le risorse economiche ipotizzate dall'esecutivo, ossia i 600 milioni di euro per il 2017, sarebbero sufficienti solo per due mesi, poiché per garantire la totale copertura finanziaria sarebbero necessari 3 miliardi di euro l’anno.

Per il pentastellato, in crisi d’identità politica dopo l'annuncio dell’abbandono del suo Movimento, l’iniziativa del ministro Poletti contro la povertà è soltanto un’altra “mancetta elettorale”, senza garanzie e reali coperture finanziarie. Secondo Grillo il governo ha copiato la proposta “insabbiata” al Senato e mai discussa, del Reddito di Cittadinanza del M5S, che prevede 780 euro al mese e un programma di inserimento lavorativo presso i centri per l’impiego territoriali, al costo di 17 miliardi di euro, con le risorse finanziarie certificate e approvate dall’Istat.

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