Gli ultimi giorni del mese di marzo hanno visto riunirsi la commissione Giustizia al Senato per discutere di numerose tematiche relativa alla giustizia. Tra i disegni di legge in esame, vi sono anche quelli inerenti indulto e amnistia, i cui relatori sono Falanga e Ginetti. I DdL 20, 21, 1081 e 1115 torneranno presto al centro del dibattito, anche se ancora non si conosce il calendario delle prossime sedute a Palazzo Madama. Nel corso di aprile ne avremo certamente alcune, che riguarderanno anche altri temi. Sfogliando il portale www.senato.it si apprende che il 6 aprile alle ore 16.00 si terminerà la discussione sull’emendamento 54-B, riguardante il reato di negoziazione, mentre l’11 aprile alle ore 12.00 toccherà al DdL 1932, ovvero contrasto intimidazioni amministratori locali.

Nell’attesa di scoprire altri dettagli in merito, vi riportiamo le ultime notizie sui detenuti dall’Italia e non solo.

Giustizia: Nicolás Maduro dice ‘no’ all’indulto in Venezuela

Nel nostro Paese si parla spesso delle misure di clemenza, ma in questi giorni l’argomento è particolarmente d’attualità per quello che sta accadendo in Venezuela. Il presidente della Repubblica dello Stato sudamericano ha dichiarato che non intende affatto far passare una legge sull’amnistia, che è stata approvata dall’Assemblea Nazionale. Il leader venezuelano ha sottolineato come tale norma andrà soltanto a promuovere la violenza, che da tempo è una delle piaghe del Paese. Nicolás Maduro ha tenuto a precisare al suo popolo che questa legge non farà altro che proteggere i criminali, dagli assassini ai narcotrafficanti, perciò - ha assicurato il successore di Hugo Chávez - farà di tutto per non vederla attuare.

Tornando in Italia, invece, non è dato sapere se e quando si giungerà ad una conclusione sull’amnistia e sull’indulto, ma nel frattempo Ornella Favero, direttore di Ristretti Orizzonti, ha voluto sottoporre uno dei problemi che riguardano i detenuti. La donna, che alle spalle ha una vita spesa per i diritti dei carcerati, ha sottoposto all’attenzione mediatica il caso di Roverto Cobertera ed ha voluto invitare ad una maggior prevenzione dei suicidi all’interno degli istituti penitenziari.

Andiamo con ordine, parlando delle vicende dell’ergastolano detenuto a Padova, condannato per omicidio di Tarik Saad Heddine, di cui lui si dichiara innocente, il quale attende la revisione del processo. L’uomo, un dominicano, ha più volte dichiarato che l’avrebbe fatta finita se non avesse avuto due bambine.

Ora che le sue figlie sono lontane da lui, a Santo Domingo con la mamma, la forza che in questi anni l’ha aiutato a rimanere al mondo potrebbe venire meno.

Ornella Favero, a tal proposito, afferma che determinati provvedimenti non fanno altro che incrementare il rischio di suicidi e all’interno delle carceri non c’è prevenzione. Istituti detentivi rigidi ed incattiviti, nonché chiusi ai cambiamenti non aiutano affatto a risolvere questo problema. La direttrice di Ristretti Orizzonti aggiunge che è con l’amore delle famiglie che i detenuti trovano energia per andare avanti, per cui bisognerebbe evitare l’isolamento o i trasferimenti punitivi, introducendo la possibilità di telefonare liberamente i propri cari oppure di contattarli su Skype.