Dopo quasi cinque anni trascorsi nel carcere di Rebibbia, condannato per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione del segreto d’ufficio, Totò Cuffaro torna anche a Siracusa. A poco più di cento giorni di libertà, l’ex Presidente della Regione Sicilia si presenterà per la prima volta in pubblico nel capoluogo aretuseo, su invito di Peppe Germano, vice-presidente nazionale dell’Associazione Verità Scomode (A.Na.Ve.S.), che si prefigge di suscitare dibattito su questioni di interesse pubblico che si prestano ad interpretazioni diverse e contrastanti.

L’occasione, questa volta, sarà la presentazione del libro di Cuffaro “L’uomo è un mendicante che crede di essere un re”, fissata per il prossimo 15 aprile alle ore 17,30 presso il salone Giovanni Paolo II del Santuario della Madonnina delle Lacrime di Siracusa.

La partenza come volontario in Burundi

Gli incontri analoghi che hanno preceduto quello che avrà luogo a Siracusa, com’è accaduto per esempio al teatro Ranchibile di Palermo, sono stati caratterizzati da imponenti manifestazioni d’affetto. Folle accorse ad abbracciare Totò, sconfitto dal sistema giudiziario e restituito a nuova vita, piuttosto che il potente governatore dell’isola. “La buona e la cattiva sorte – afferma Peppe Germano – non mutano l’atteggiamento dell’amico vero, che ti resta sempre accanto.

Con questo spirito lo riabbracceremo anche a Siracusa, prima della sua partenza per il Burundi, dove andrà come medico volontario nell’ospedale che ha contribuito a costruire”.

Un ritorno in politica all'orizzonte?

Eppure, la sensazione avvertita da molti commentatori è che l’esperienza in Burundi possa essere breve e che, anche se come semplice punto di riferimento, Totò Cuffaro possa tornare a rappresentare in Sicilia, una Regione attorno a cui si potrebbe coagulare un consenso, soprattutto a valle delle delusioni suscitate dall’esperienza amministrativa di Rosario Crocetta.

Sebbene non possa ricoprire incarichi istituzionali, lo stesso Cuffaro ha dichiarato che inevitabilmente farà sempre politica, intendendo fare riferimento a quell’intenso rapporto umano che lo lega a tanta gente.Tra coloro che riteniamo vogliano muoversi in questa direzione c'è lo stesso Peppe Germano, anche se al momento lo stesso preferisce focalizzare sui temi il suo impegno civile: "Vogliamo affrontare un tema, come quello delle carceri, spesso dimenticato nel nostro Paese, ma che affrontato da un ex Presidente della Regione assume un peso specifico notevole".