L' emergenza migranti non si placa: dopo gli sbarchi delle ultime ore e le polemiche sull'accoglienza nel Bel Paese, Matteo Renzi discute del problema nella puntata di Porta a Porta.
Il premier, infatti, ha parlato molto di Europa,e non solo della lettera dall'UE sulla manovra di bilancio, ma discute soprattutto dell'emergenza immigrazione, puntando il dito contro l'Unione Europea e sulla sua gestione della faccenda. Da quando sono iniziati i primi sbarchi dei profughi siriani,infatti, l'Italia ha gestito l'emergenza in prima linea dispiegando il maggior numero di risorse economiche e di forze umane per il salvataggio delle vite nel Mediterranneo.
Ma dopo un 2016 che ha registrato oltre 153mila sbarchi sulle coste italiane, il governo è pronto a porre il veto sul bilancio Ue del 2017; il Premier non ha preso bene le critiche dell'UE sulle spese per far fronte all'emergenza e nel suo intervento tv ha bacchettato gli Stati Membri dell'Est.
Non troppo tempo fa, infatti, si è addirittura indetto un Referendum in Ungheria sulle quote di ripartizione dei migranti dopo aver costruito un vero e proprio muro difensivo al confine con la Serbia e si preparano alla costruzione di una barriera fortificata lungo la frontiera meridionale del Paese, come sta succedendo a Calais.
Nell'intervento di Renzi non c'è stato un rifiuto ad adeguarsi alle richieste di Bruxelles, bensì la disponibilità ad abbassare le spese previste, a patto che gli altri Stati Membri aprano le porte ai migranti e soprattutto che inizino a contribuire economicamente in maniera significativa alla gestione dell'emergenza.
Aldilà delle facili polemichee sulla gestione dei migranti, nel suo intervento Renzi sottolinea il compito essenziale di Marina e Guarda Costiera e delle associazioni che si prodigano per salvare vite nel Mediteranno, ma ribadisce che il flusso di migranti deve essere bloccato il prima possibile perchè l'Italia, da sola non riuscirà ancora per molto a reggere questo immenso numero di sbarchi.
L'appello alla risoluzione del problema è stato rivolto anche ai suoi colleghi in Parlamento: Renzi ha chiesto di mettere da parte le antipatie politiche e personali e portare avanti una posizione unica su questa emergenza, formando una posizione di governo che coincida con la posizione del popolo italiano, presentandosi compatti davanti agli Stati Europei e mettendoli di fronte alla realtà che il meccanismo di accoglienza così com'è non funziona più.
Prima di volgere lo sguardo all'Europa, però, il premier non può fare a meno di esprimere il suo rammarico per quanto successo a Goro e Gorino: le barricate nel ferrarese, infatti, non lo hanno lasciato indifferente e ha criticato la posizione intransigente dei cittadini scesi in strada contro l'accoglienza di 20 persone, tra cui 8 bambini.
Quella del ferrarese è una vicenda difficile da giudicare, ma probabilmente le Istituzioni non hanno saputo tenere testa nel confronto con i cittadini mancato nel senso del confronto e della mediazione.
La gestione della crisi dei migranti, insomma, non sembra vicina ad una soluzione condivisa dagli attori europei: tutto fa presagire che si assisterà presto a nuove polemiche e tensioni in Italia ed Europa.