Al via la discussione in Aula della legge del movimento 5 stelle per il dimezzamento degli emolumenti ai politici. La legge, se approvata, andrebbe a proporre quanto già fanno i pentastellati anche agli altri gruppi politici. Ciò imporrebbe anche a tutti gli altri che la parte tagliata dello stipendio andasse a finanziare il fondo per il microcredito alle imprese, con cui i grillini hanno aiutato la nascita di 2000 nuove aziende e 6000 posti di lavoro.
Come prevedibile, la maggioranza dei politici chiede il rinvio in commissione e saranno 30 gli esponenti del movimento 5 stelle iscritti a perorare la causa del provvedimento.
Ciascuno avrà 60 secondi di tempo per esporre le proprie idee. I promotori della legge ci tengono a precisare che "nessun politico morirà di fame, ognuno avrà uno stipendio adeguato al ruolo e non eccessivo come adesso. Considerando anche la grave situazione del paese è giusto che si abbassino quei salari così alti". I costi per le casse dello Stato diminuirebbero di 61 milioni dal taglio delle retribuzioni e di altri 26 milioni per utenze telefoniche e spostamenti. Oltre al risparmio monetario di 87 milioni.E ancora, "il gesto sarebbe di inestimabile importanza per far riavvicinare la politica alla cittadinanza".
La politica deve tornare ad essere credibile
I grillini aggiungono che il PD ha proposto la riforma Boschi anche per risparmiare 58 milioni di euro, "allora perché non votare la proposta 5 stelle che ne fa risparmiare immediatamente 30 in più e fa fare bella figura"?
A differenza della riforma Boschi, per cui si voterà il referendum a dicembre, che mira a modificare profondamente la Costituzione, "con l’assenso ad una semplice legge si raggiungerebbe qualcosa di formidabile per l’Italia". "Il nostro paese è l’unico d’Europa assieme alla Grecia in cui non è previsto un reddito di cittadinanza ed è anche quello più colpito dal perdurare della crisi e della disoccupazione".
"Visto lo stato socio – economico in cui versa una larga fetta della cittadinanza, appaiono ancora più inaccettabili i grossi privilegi di cui gode la casta dei parlamentari, primo fra tutti lo stipendio più alto in Europa per dei politici". "Il premier Renzi, continuano i 5 stelle, avrebbe potuto dire a quelli del suo partito di votare la legge grillina.
Ma l’ex sindaco di Firenze pensa che una vittoria pentastellata potrebbe danneggiare la sua propaganda pro referendum". Dalle pagine del suo blog Beppe Grillo sottolinea che, a causa del mancato accoglimento da parte del primo ministro delle richieste di voto alla legge taglia stipendi, si rivolge direttamente agli altri del partito democratico ed ai rimanenti schieramenti affinché riflettano sulla questione, facciano la scelta giusta, siano meno egoisti e compiano un gesto di altruismo verso i tanti concittadini in difficoltà economica.
Più trasparenza sulle spese di Renzi
I 5 stelle affermano che, di fronte ad un voto contrario alla legge M5S ed il ritorno in commissione, o con altri “magheggi”, sarebbe evidente la grande presa per i fondelli della riforma costituzionale utile solo per favorire i grandi gruppi finanziari stranieri e a togliere diritti ai cittadini.
Di Maio stuzzica Renzi su Facebook, chiedendo all’ex sindaco di dire esplicitamente se voterà negativamente alla legge sugli stipendi. Il vicepresidente della camera dei deputati sarebbe contento se dalla controparte arrivassero proposte concrete per migliorare la legge, ma "un voto contrario a prescindere sancirebbe la volontà di far sprofondare il decreto e tenersi il bottino". A proposito di eventuali inesattezze riscontrate da Renzi su Di Maio, quest’ultimo precisa che i 5 stelle guadagnano 3 mila euro a testa e rendono conto di tutti i rimborsi spese ricevuti, mentre il premier ne prende 5 mila e non si sa quali rimborsi riceva. Di Maio chiede al capo del governo più trasparenza sulle sue spese, comprese quelle di 170 milioni per l’aereo presidenziale “Air Force Renzi”.