Domenica 4 dicembre 2016 gli italiani saranno chiamati alle urne per il referendum costituzionale. Il Governo ha annunciato da poco la data delle votazioni, senza poche polemiche da parte dei partiti dell’opposizione, ed ora ha avviato la campagna elettorale a favore del ‘Sì’. Le prossime settimane saranno particolarmente animate da questo punto di vista, con scontro certo tra i promotori della riforma della costituzione italiana e coloro che sono contrari al cambiamento. È spaccata anche l’Italia, che stando agli ultimi sondaggi pubblicati si divide pressoché equamente tra ‘Sì’ e ‘No’.

A far cambiare lo scenario potrebbero essere tutti quelli attualmente indecisi e quegli altri che hanno fatto sapere di essere incerti se andare a votare o meno. Di seguito vi riportiamo le rilevazioni di alcuni degli istituti di ricerca, che mostrano percentuali diverse fra loro.

‘Sì’ avanti per Ixè, dietro per EMG e Winpoll

Ixè ha chiesto agli italiani se si recheranno ai seggi elettorali a dicembre per la tornata referendaria. Il 53% ha risposto affermativo, mentre il 35% fa sapere di non andare. Ci sono poi alcuni (12%), che ancora non sanno cosa faranno. Di tutti quelli che hanno dichiarato di esprimere il proprio voto, abbiamo il 38% a favore del ‘Sì’ e il 36% a favore del ‘No’; un buon 26% è ancora indeciso su cosa scegliere.

Lo scenario è differente per EMG, seppur ci sia un trend positivo per il ‘Sì’. Quest’ultimo è attestato al 31,4%, mentre sono al 36% i ‘No’ e al 32,6% gli indecisi. L’obiettivo del premier Matteo Renzi sarà soprattutto cercare di convincere quei cittadini che hanno dubbi. Similitudini a quanto appena visto le troviamo nei dati rilevati da Winpoll.

Il 53% degli intervistati ha affermato che andrà a votare, con il 26% che si asterrà dall’esprimere una preferenza in occasione della consultazione popolare, mentre il restante 21% non sa ancora cosa farà. I favorevoli al decreto di legge targato Maria Elena Boschi sono al 47,5%, mentre il 52,5% sono contrari.

Dunque, possiamo notare come ci sia un testa a testa avvincente, che potrebbe vederla spuntare ad uno, piuttosto che all’altro, sul filo di lana.

Prima di lasciarvi, vi ricordiamo che per questo genere di referendum, denominato anche confermativo, non ci sarà il quorum. Per cui, a prescindere dal numero degli italiani che andranno a votare, si procederà allo spoglio dei voti ed a vincere sarà l’opzione avrà ottenuto il maggior numero di voti. Quindi, non c’è necessità di raggiungere la soglia minima di votanti come accade per il referendum abrogativo.