Hanno scatenato una terrificante bufera oggi le parole del viceministro israeliano ayoub kara, secondo il quale il terremoto degli ultimi giorni nel Centro Italia sarebbe niente di meno che una punizione divina verso il Belpaese per l'astensione al voto all'Unesco sulla Città Vecchia di Gerusalemme che, secondo Israele, ha negato i legami millenari del Paese con l'ebraismo. Tra l'altro, il viceministro della Cooperazione regionale israeliana si trova proprio in missione a Roma, in Vaticano, per discutere della questione relativa al voto all'Unesco.

Le polemiche politiche, soprattutto da parte italiana, non si sono fatte attendere e sono anche arrivate le scuse dal ministero degli Affari Esteri israeliano: "Non ci riconosciamo assolutamente nelle parole del viceministro Kara - ha dichiarato il ministro Nahshon - sono inappropriate e non dovevano essere assolutamente dette. Kara si è scusato per questo ed anche noi ci associamo alle sue scuse".La questione dell'UnescoIsraele-Unesco: interrotti i rapporti

Le polemiche in Italia

Il tutto ricade proprio nell'imminenza della visita di Stato in Israele del presidente Mattarella: "Quanto detto dal viceministro israeliano è inaccettabile - ha dichiarato a caldo Emanuele Fiano del Pd - Nethanyahu dovrebbe chiedere le dimissioni immediate di Kara per indegnità e chiedere scusa agli italiani.

Se sono vere, sono parole vergognose". Le parole di Kara erano state riportate dal sito israeliano "Ynet". "Kara è una dimostrazione di quali danni al suo Paese possa causare un fanatico che parla come un fondamentalista - ha detto invece Fabrizio Cicchitto, presidente della Commissione Esteri della Camera - le sue sono dichiarazioni inqualificabili, se non demenziali".

Le scuse sono giunte anche dall'ambasciata israeliana a Roma: "Le parole di Kara non rappresentano la posizione di Israele. Controlleremo la vicenda; Israele ha la massima considerazione dell'Italia ed è vicina al popolo italiano per i tragici terremoti". L'astensione del nostro Paese al voto all'Unesco aveva provocato aspre critiche da parte della comunità ebraica italiana, ma poi era stata fatta pace con il premier Nethanyahu.

A ogni modo Kara, di etnia drusa, non è nuovo a questo genere di dichiarazioni: da anni auspica un attacco militare israeliano contro l'Iran, mentre è fermamente convinto che Israele non potrà mai fare pace con la Palestina, "perchè non c'è nessuno con cui fare la pace". Parole sue.