L'elezione di Donald Trump ha messo sul piede di guerra molti imprenditori della Silicon Valley, che lo scorso luglio avevano scritto una lettera contro la canditatura del nuovo Presidente degli Usa. Direttamente dopo l'elezione di Trump, l'imprenditore Shervin Pishevar, che è co-fondatore della società Sherpa Capital ed anche di Hyperloop one (che è una dei finanziatori del progetto di un treno superveloce della Tesla di Elon Musk), ha dichiarato sul proprio profilo Twitter: "Promuoverò una raccolta di denaro per chiedere l'indipendenza della California".
Ma non è stato il solo a preoccuparsi delle sorti della Silicon Vally dopo l'elezione di Trump. Ha parlato anche Sem Altam, uno dei maggiori sostenitori della Clinton e ideatore della start up Y Combinator: "Svegliatemi da questo sogno orribile". Poi dice la sua anche Mark Pincus, ideatore e fondatore della Zynga, che ha prodotto il celebre gioco Farmville: "Adesso provo la stessa sensazione che ebbero le persone che videro andare al potere Hitler".
La lettera spedita lo scorso luglio a Tramp
La evidente tensione fra gli impreditori e finanziatori della Sillicon Valley si potrae dallo scorso luglio, quando 140 esponenti avevano scritto una lettera a Donald Trump dove lo si accusava di non voler sentire le loro idee e che questo non avrebbe favorito un rapporto collaborativo, oltre a danneggiare i rapporti economici con il resto del mondo.
Tutto questo odio per il tycoon si era scatenato quando lui, in uno dei suoi comizi, dichiarò che se fosse diventato presidente avrebbe fatto chiudere gran parte di Internet per contrastare l'Isis, che fa propoganda e proseliti proprio usando la rete. Questa sarà una delle prime grane che dovrà risolvere il neo presidente degli Stati Uniti d'America, che certamente rispetto alla Clinton non gode di grandi simpatie, tanto in America che in Europa. Sicuramente, quelli della Silicon Valley non si aspettavano la sua vittoria, sembra molto chiaro che nei prossimi mesi ne vedremo delle belle.