Questa volta le affermazioni del Ministro poletti rischiano di creare una reazione a catena. Pochi giorni fa il ministro, creatore del Jobs act, che un anno fa aveva attirato sdegno per le sue affermazioni sui laureati, aveva compiuto un’altra gaffe con delle infelici affermazioni sui cosiddetti “Cervelli in fuga”, ossia i giovani italiani che non trovando occupazione nel belpaese decidono di emigrare portando le proprie competenze ma anche solo la propria forza lavoro all’ estero. All’ immediato sdegno per le frasi del Ministro sono seguite le sterili scuse di ordinanza che però non hanno placato per nulla la situazione.

Le Conseguenze

Infatti l’ira popolare e la macchina dell’ indignazione non si sono arrestate con le scuse del ministro. Prima di tutto le reazioni di politici nostrani e di vari italiani espatriati che hanno affidato al web le proprie reazioni. Dopodiché la mozione di sfiducia che verrà presentata dalle opposizioni: Movimento 5 Stelle, Lega e Gruppo Misto al Senato, cui hanno già dato adesione anche membri di Forza Italia come Gasparri, di Sinistra Italiana e della minoranza PD che minacciano di votare la sfiducia se non verranno eliminati quanto prima i vaucher. In ogni caso il ministro ha comunicato che non si dimetterà.

Tuttavia le reazioni sono andate anche oltre, facendo emergere come il figlio del ministro, Manuel Poletti, non certo emigrato e d’accordo con le affermazioni del padre, sia destinatario di una cospicua somma contributiva (circa mezzo milione di euro) per il suo giornale settimanale, SetteSere, a tiratura 5000 copie.

La Lega Nord Ravenna, in proposito, si è spinta oltre ed ha presentato alla procura di Ravenna un esposto a procura e guardia di Finanza per verifica la regolarità dei contributi per l’editoria di cui è destinatario il figlio del ministro. Secondo la portavoce della sezione provinciale ravennate della Lega, l’esposto è un atto necessario per capire se non ci siano state interferenze su assegnazione, erogazione e interferenza nel processo di valutazione sulle somme da erogare.