Dopo la già avvenuta approvazione della legge di Bilancio (l'ormai c.d. manovra) in Senato con 173 sì e 108 no, si aspetta adesso la direzione del PD fissata per le 17:30, rinviata dopo lo slittamento dei tempi necessari per l'approvazione della manovra. Sebbene da più punti si sia già pronosticato come esito ultimo quello della scissione tra le due principali correnti el partito, quella centrista guidata dal premier Matteo Renzi e quella più vicina alla sinistra storica di D'Alema e Bersani, Renzi sembra invitare alla moderatezza, preferendo rimandare la scissione successivamente.

Bilancio approvato, adesso la direzione PD

"La scissione del PD, ormai imminente sembra dunque rimandata a data da destinarsi, sebbene - come sostenuto da Massimo Cacciari ai microfoni di Lilly Gruber - ormai questa non è più evitabile". Il premier ha poi spiegato che, a seguito della direzione, si recherà alle ore 19:00 al Quirinale a rassegnare le dimissioni, che erano state condizionate all'approvazione del bilancio.

Renzi sulla legislatura

Sulla sorte della legislatura poi Renzi incalza le opposizioni: "Se i gruppi vorranno invece andare avanti con questa legislatura, dovranno indicare la propria disponibilità a sostenere un nuovo Governo che affronti la legge elettorale ma soprattutto un 2017 molto importante a livello internazionale".

Sembra difficicile fare ordine in questa situazione con i parlamentari del Movimento 5 Stelle che sembrano premere affinché si vada immediatamente al voto, con il pretesto di non far maturare i quattro anni e mezzo necessari per l'ottenimento del vitalizio. L'impressione è che i grillini vogliano tuttavia capitalizzare immediatamente e con maggior effetto l'esito del referendum.

Pesa sulle sorti della legislatura e sulla tenuta del blocco di governo anche la fissazione dell'udienza fissata dalla Corte Costituzionale per la discussione circa la legittimità costituzionale dell'Italicum. I termini di costituzione delle parti prescritti dalla legge hanno infatti determinato la fissazione dell'udienza in data 24 gennaio, prima data disponibile. Pertanto, qualora si andasse ad elezioni, come prevedibile, la necessaria data dovrebbe essere fissata per febbraio, così come indicato dal premier.