L'Associazione Pirotecnica Italiana ha presentato ricorso al Tar del Lazio che ha accolto la richiesta e deciso di sospendere il provvedimento del Sindaco di Roma, Raggi che vietava i botti di Capodanno dal 29 dicembre alla mezzanotte del 1 gennaio.

Associazioni e avversari politici hanno commentato

A seguito del pronunciamento del Tar, diversi esponenti politici e i rappresentanti delle associazioni interessate dall'ordinanza si sono espressi a favore della sospensione imposta dal tribunale amministrativo. Il presidente del sindacato nazionale operatori pirotecnici, Pierdaniele Friscira, si augura che la sospensione dell'ordinanza del Sindaco di Roma da parte del Tar del Lazio sia un monito per i sindaci italiani che hanno emesso simili ordinanze, vietando quindi anche i botti con certificazione UE che avevano superato i test di impatto ambientale e di tollerabilità umana e animale.

Luca Proietta, membro del consiglio direttivo dell’Anisp (Associazione nazionale imprese spettacoli pirotecnici) ha sottolineato che l'associazione intende procedere con un risarcimento per i danni causati dall'ordinanza del Sindaco ad un mercato che vale tra i 2 e i 3 milioni di euro l'anno.

Il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori, in una nota ha duramente attaccato il Movimento Cinque Stelle affermando che dopo l'albero più triste d'Europa, piazza Navona senza bambini e il concerto di Capodanno saltato per la prima volta nella storia della Capitale, il Sindaco ha confermato di amministrare Roma improvvisando.

E pensare che appena una settimana fa l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente faceva sapere che già circa 1.000 i comuni italiani avevano emesso ordinanze anti botti e molti altri stavano seguendo l'esempio.

Si prospetta quindi il solito pasticcio all'italiana, da un lato le associazioni di categoria che difendono i loro interessi economici e dall'altro quelle animaliste che vogliono tutelare in particolar modo i cani che ogni fine d'anno fuggono via terrorizzati.