Matteo Renzi - come da previsioni - viene sconfitto definitivamente al Referendum Costituzionale. "Il popolo italiano ha parlato in modo inequivocabile e chiaro - ha detto il premier - Il no ha vinto in modo straordinariamente netto. Congratulazioni". Il Presidente del Consiglio si è rivolto anche ai sostenitori del 'Sì': "Un abbraccio forte e affettuoso. Avevamo un sogno, ci abbiamo provato, ma non ce l'abbiamo fatta.
Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta, io ho perso, non voi. Volevo tagliare le poltrone, la poltrona che salta è la mia".
"Nel pomeriggio le mie dimissioni al Quirinale"
Di fronte a tutti i giornalisti e all'Italia intera, Renzi è stato di parola, dicendo che nel pomeriggio salirà al Quirinale e si dimetterà, e affermando che: "Tutto il Paese sa di poter contare su una guida autorevole e salda come quella del presidente Mattarella".
L'esito dello spoglio delle schede in Italia
Stando alle stime quasi definitive dello scrutinio, nei 61.551 seggi italiani, il "No" ha ottenuto 19.025.254 voti, pari a circa il 60%, il "Sì" 12.709.536 voti, pari al 40%.
I votanti, in Italia, sono stati 31.997.916. Le schede bianche sono state 74.120, mentre le nulle 187.778. Le schede contestate e non assegnate 1.228.
Per quanto riguarda gli italiani all'estero, l'affluenza è stata del 30,89% degli aventi diritto. Con il 74% dei voti esteri scrutinati, il "Sì" ha ottenuto 517.900 voti (pari al 65,55%), mentre il "No" si è fermato a 272.244 voti (pari al 34,45%). Questi dati hanno superato di gran lunga i referendum del 2001 (34,1 %) e del 2006 (52,5 %).
Salvini chiede le elezioni
"Sfidiamo la scaramanzia e osiamo perché se vittoria sarà, sarà vittoria di popolo contro i poteri forti di tre quarti del mondo - dice Matteo Salvini - Adesso subito alle elezioni".
Beppe Grillo: "Al voto subito. Con l'Italicum"
Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, reagisce in fretta all'esito referendario, e sul suo blog ufficiale chiede subito che gli italiani vadano al voto con l'Italicum, del quale ha parlato ampiamente in questo modo: "Abbiamo sempre criticato questa legge, ma questi partiti farebbero di peggio e ci metterebbero anni, legittimando l'insediamento di un governo tecnico alla Monti. Per quanto riguarda il Senato, proponiamo di applicare dei correttivi per la governabilità alla legge che c'è già: il 'Consultellum'. Ci vogliono cinque giornate di lavoro. La nostra proposta a tutti è di iniziare a lavorarci domani e avere la nuova legge elettorale in settimana. Non si può bloccare il Parlamento discutendo una nuova legge elettorale".