Nel corso della trasmissione "Otto e mezzo" su La7 questo Mercoledì 11 gennaio è intervenuto Debora Serracchiani, vice-segretaria nazionale del Pd e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia che, intervistata dalla conduttrice Lilli Gruber, si è soffermata su molti temi di attualità politica.

'Sentenza della Corte Costituzionale su referendum è importante: rafforza il Jobs Act'

Il primo tema affrontato è stato quello dei referendum sul Lavoro, dopo la decisione della Corte Costituzionale di respingere il quesito sull'articolo 18, lasciando in piedi gli altri due quesiti.

Su questo Serracchiani ha detto: "Questa sentenza rafforza l'impianto del Jobs Act e per noi è un fatto importante. Anche perché ricordiamo che l'articolo 18 era del 1970 quando si lavorava tutta la vita nello stesso posto, nel frattempo è cambiato il modo di lavorare e si cambia lavoro in continuazione. Le tutele si devono adattare, il Jobs Act va in quella direzione, esso ha prodotto alcuni risultati e altri ne deve ancora produrre. Le elezioni anticipate non sono assolutamente legate a questo. Ci sono due quesiti referendari ammessi, credo che su questi servirà un'iniziativa legislativa e Gentiloni si è impegnato in tal senso. Sui voucher abbiamo detto in tutte le salse che vengono usati male e che sono necessarie delle modifiche, ma non per il referendum. Il Jobs Act ha esteso molto le tutele a chi non le aveva, penso ai lavoratori indipendenti che hanno avuto l'estensione della maternità e della malattie, in precedenza legate solo al lavoro dipendente. L'unico modo per superare la precarietà è quello di far costare meno il lavoro indeterminato. Ora il processo va completato. Oggi la disoccupazione giovanile è al 34%, mentre alcuni anni fa stava al 40%, è comunque un passo avanti. 600 mila posti di lavoro sono un risultato che altri, stati per vent'anni al Governo, non hanno ottenuto".

In seguito Serracchiani è passata a parlare di temi più generali: "Ho avuto la fortuna di lavorare in una segreteria a fianco di un Presidente del Consiglio di 40 anni che ha fatto cose che questo paese attendeva da tantissimo tempo. Abbiamo approvato le unioni civili con il voto dei cattolici e tanti altri provvedimenti importanti.

Abbiamo stra-preso sulla riforma costituzionale, per la personalizzazione, la politicizzazione etc. Ma non si dica che il PD non sta facendo l'analisi della sconfitta. Noi siamo una generazione che è arrivata qui senza essere cooptata da chi c'è era prima. Renzi in assemblea nazionale ha ammesso la sconfitta, ha dato le dimissioni con coerenza e ora da segretario nazionale del partito si sta occupando del programma.

Il Governo Gentiloni si sta occupando dei principali problemi del paese come l'immigrazione e le banche. Ieri ho visto Renzi, stiamo lavorando su progetti immediati: faremo una mobilitazione dei circoli del PD e un'iniziativa con gli amministratori locali, poi un incontro sull'evasione fiscale".

'Serve una legge elettorale che dia governabilità e stabilità. Congresso PD dopo le elezioni'

Poi Serracchiani ha parlato di legge elettorale e di questioni interne al PD: "Noi abbiamo fatto un'assemblea nazionale mettendo sul tavolo il fatto che la sconfitta 60 a 40 è un segnale al Governo. Ci sono forze politiche che chiedono di votare tutti i giorni. Noi diciamo di partire da una legge già pronta come il Mattarellum, ma approvarla spetta al Parlamento.

La Corte Costituzionale si esprimerà, poi si deve andare a votare ma mettendo il Paese nelle condizioni di governabilità e stabilità. L'Italicum serviva per questo. Se la Corte cambierà tale sistema elettorale dovremo prenderne atto, cercando di garantire agli italiani almeno un po' di certezza su chi vanno a votare. Se alcuni nel PD hanno detto di non voler andare a votare, non so quale sia il loro obiettivo, ma il PD agisce in forme diverse. Alcuni che hanno chiesto il congresso anticipato non l'hanno poi voluto, ma l'Assemblea ha deciso che il Congresso si farà dopo le elezioni".