Sono ore frenetiche nella politica italiana, in particolar modo a sinistra dopo la decisione di una parte della minoranza del Pd di uscire dal partito e di dare vita a un nuovo soggetto politico. Il tutto nell'immediato passa dalla costituzione alla Camera e al Senato di nuovi gruppi parlamentari, situazione che potrebbe essere formalizzata già entro questa settimana o al massimo lunedì. Ovviamente si rincorrono numerose voci sui numeri di cui essi potranno disporre, sui nomi dei componenti e sul nome che i gruppi potrebbero assumere.

Ecco le principali indiscrezioni sui nuovi gruppi di sinistra in Parlamento

Secondo alcune indiscrezioni raccolte da parte nostra nelle scorse ore, allo stato attuale (salvo possibili ripensamenti e decisioni dell'ultim'ora) alla Camera il nuovo gruppo di centrosinistra dovrebbe disporre di almeno 36 deputati. Fra loro 19 dovrebbero provenire dal PD (capeggiati da Bersani, Speranza, Guglielmo Epifani e Nico Stumpo), mentre 17 sarebbero quelli in uscita da Sinistra Italiana (tra i quali Arturo Scotto, Alfredo D'Attorre, Ciccio Ferrara, Claudio Fava, Arcangelo Sannicandro, Stefano Quaranta, Michele Piras, Franco Bordo, Marisa Nicchi e Gianni Melilla). Nelle ultime ore si sta anche lavorando per aumentare di qualche unità la pattuglia, non solo convincendo gli ultimi indecisi dentro al PD ma anche guardando ai membri del Gruppo Misto.

Al Senato invece si parla di 14 senatori praticamente sicuri: 12 provenienti dal PD (i nomi quasi certi sarebbero Miguel Gotor, Maurizio Migliavacca, Federico Fornaro, Maria Grazia Gatti e Felice Casson, i quali hanno interlocuzioni in corso con diversi altri colleghi) e 2 che dovrebbero essere Dario Stefano e Luciano Uras, che furono eletti con SEL ma non avevano aderito a Sinistra Italiana, votando già la fiducia al Governo Gentiloni a dicembre.

Tali numeri potrebbero aumentare nelle prossime ore.

Si discute ovviamente anche sul nome che i nuovi gruppi parlamentari dovranno avere. Fino ad ora stanno circolando tre ipotesi: la più accreditata pare essere "Movimento per la costituente della Sinistra", più defilate invece le voci che vorrebbero "Nuova sinistra" o invece "Uguaglianza e Libertà".

Anche se nelle ultime ore prima dell'ufficializzazione potrebbe spuntare qualche nuova idea.

I due capigruppo verranno entrambi scelti con ogni probabilità fra i provenienti dal PD.

Appoggio al Governo Gentiloni? A sinistra di discute di questo, ma non solo...

Un nodo politico non da poco che dovrà sciogliere il nuovo gruppo è quello dell'appoggio o meno al Governo Gentiloni. Se questo è stato dato assolutamente per certo e scontato da parte dei fuoriusciti del PD, lo stesso non si può dire per i provenienti da Sinistra Italiana, che invece hanno sempre votato contro all'Esecutivo negli ultimi mesi. Indiscrezioni raccolte da parte nostra paiono andare verso la direzione di una pluralità su questo tema.

La gran parte deputati (ormai ex) SI infatti sono intenzionati a continuare l'opposizione al Governo, anche se alcuni sarebbero propensi ad avere un atteggiamento più morbido: nei prossimi giorni, entro il weekend, dovrebbe svolgersi una riunione decisiva in tal senso. Ci giunge inoltre la voce che alcuni singoli esponenti in uscita da SI preferirebbero guadare in modo più esplicito a Campo Progressista di Giuliano Pisapia piuttosto che ai vari Bersani e D'Alema.

Ma se 17 deputati sono pronti a uscire da Sinistra Italiana, c'è un altro nodo da sciogliere per quelli che rimangono: sarebbero infatti solo 14 quelli fedeli al nuovo segretario Nicola Fratoianni, un numero insufficiente alla Camera (salvo deroghe) per formare un gruppo autonomo.

Ecco che voci delle ultime ore accennano a una probabile collaborazione molto più stretta (qualcuno parla pure di gruppo unico) con i deputati di "Possibile", il movimento di Pippo Civati, che non più tardi di pochi giorni fa ha riscosso moltissimi applausi nel Congresso Nazionale di Sinistra Italiana a Rimini. Se son rose fioriranno...