Se da un lato vuole costruire muri per rendere sicura la nazione dall'altro, il presidente Trump sta continuando l'opera di demolizione della vecchia amministrazione Obama. Smantellare otto anni di governo è difficile, ma il nuovo presidente è intenzionato ad andare avanti e perseguire quelle promesse fatte in campagna elettorale. In questi giorni sono finiti nel mirino del Tycoon la riforma sulla liberalizzazione della marijuana: nei prossimi giorni arriveranno nuove linee guida sulle implementazioni delle leggi federali per combattere l'uso delle droghe leggere, questo è quanto ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer.

L'ex presidente Obama, in un'intervista a Rolling Stone, ha auspicato che la nuova amministrazione tratti la marijuana come "le sigarette e l'alcol", mentre Trump spiega di non essere contrario all'uso terapeutico che è "molto diverso dall'uso a scopo ricreativo, di cui il dipartimento di Giustizia intende occuparsi".

I precedenti: Obamacare e bagni per transgender

La guerra è cominciata con i primi decreti che smontavano l'Obamacare, il programma di riforma sanitaria che secondo il neo-presidente è stato un fallimento da abolire - dimenticando però che grazie a quella riforma, più di 22 milioni di americani hanno potuto permettersi cure mediche e assicurazioni sanitarie più accessibili - ed è poi continuata con la revoca della norma che permetteva agli studenti di usare i bagni e spogliatoi che meglio identificavano la loro identità di genere, una norma che secondo il Presidente Trump "creava solo confusione".

Anche se nella pratica questa decisione non produrrà veri effetti, visto che la misura varata da Obama era stata già bloccata lo scorso agosto dal giudice federale del Texas Reed O'Connor, rappresenta comunque una netta presa di posizione contro i diritti della comunità Lgbt; le reazioni infatti non si sono fatte attendere con Human Rights Campain che parlava di un "crudele attacco alla comunità gay", e l'ala democratica della Camera che definiva la misura presa da Trump "un duro colpo ai giovani già vulnerabili di per sé.

Così facendo aumenteranno i casi di discriminazione e bullismo all'interno delle scuole".

Nonostante le critiche, dunque, il Tycoon sembra intenzionato ad andare avanti con una politica in netto contrasto con la precedente amministrazione.