C’era una volta in America l’ex presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, insieme al fidato amico Marco Carrai. Secondo un retroscena riportato dal Fatto Quotidiano, firmato da Daniela Ranieri, la reale motivazione del recente viaggio negli USA di Renzi non sarebbe stata la vacanza-studio nella californiana Silicon Valley, ma un tentativo di agganciare lo staff di Donald Trump per fissare un appuntamento ‘riparatore’. Il clan renziano, infatti, avrebbe voluto farsi perdonare lo sfacciato appoggio offerto dal governo italiano ad Hillary Clinton durante le elezioni presidenziali del novembre 2016.
La sfarzosa cena con i coniugi Obama alla Casa Bianca, poi,da motivo di orgoglio era divenuta una macchia da cancellare al più presto.
Per questo, con l’aiuto dell’amico Carrai, Renzi avrebbe provato a fare di tutto per farsi ricevere dal tycoon. Tra le personalità più rilevanti contattate dai due ci sarebbero Micheal Ledeen, il diplomatico americano al centro di scandali e misteri da decenni, ed Edward Luttwak, conosciuto in Italia con il ruolo di opinionista tv, solitamente respinto dalla sinistra radical chic che simpatizza per il Pd.
Non solo Luttwak e Ledeen, anche Briatore
Dunque, secondo quanto riferito dal Fatto, la versione della vacanza in California sarebbe stato solo uno specchietto per le allodole mediatiche.
Renzi sarebbe volato negli Usa per ricucire con l’amministrazione repubblicana di Donald Trump e far dimenticare le sue trascorse simpatie democratiche. Tentativo fallito, a quanto pare, nonostante il superattivismo messo in campo da Carrai.
Oltre ai già citati Ledeen e Luttwak, i due avrebbero contattato Lenny Caglio, descritto come “ammanicatissimo tra ambasciate e intelligence”, l’imprenditore Flavio Briatore, omologo italiano di Trump, almeno sul piccolo schermo, come conduttore del talent show The Apprentice, Guido Lombardi (imprenditore italiano residente nella Trump Tower di New York) e non meglio precisati ambienti vaticani. Tutto inutile, pare, visto che non si hanno notizie di incontri, né ufficiali, né ufficiosi, tra i due uomini politici.