Il Partito Democratico è in netta crisi. Lo dimostrano gli ultimi Sondaggi politici pubblicati dagli istituti di ricerca. Stando ai dati di IPR Marketing, c’è un netto calo, che lo porta a diversi punti percentuali di distacco dal Movimento 5 Stelle, che ha ormai preso il decollo. La scissione, nonché le vicende legate al padre di Matteo Renzi, non hanno portato certo benefici al partito, che fino a poco tempo fa guidava saldamente la classifica. A seguire vedremo nel dettagli le intenzioni di voto dei cittadini, illustrando anche lo scenario delle primarie interne al partito, attese prossimamente.

IPR: scende anche Forza Italia

Il M5S guadagna il 2% rispetto alla volta scorsa, issandosi al 30%. L’allungo sul PD è netto, complice anche il brusco arretramento di quest’ultimo (-6%). In poche settimane è sceso al 23% e non è detto che possa ulteriormente abbassarsi questa quota. Di tale situazione non ne ha approfittato Lega Nord, che resta stabile al 13%, mentre c’è addirittura una flessione per Forza Italia (-1%), che si porta al 12%. L’ingresso in scena dei Democratici e Progressisti è di quelli importanti, visto che conquista già il 6%, mentre alle spalle degli scissionisti troviamo Fratelli d’Italia al 5% e Sinistra Italiana al 4%. Ambedue sono stabili, come è rimasto immutato il valore di Nuovo Centrodestra (3,5%).

Infine, c’è Unione di Centro all’1% (=). Gli altri partiti, invece, raccolgono il 2,5% (-1%). Nel complesso, il CDX ottiene il 30%, dunque, c’è un testa a testa con il movimento di Beppe Grillo. Allo stato attuale dei fatti sarebbe estromesso dal secondo turno elettorale il PD.

Prima di lasciarvi, invitandovi a seguirci per altre novità sui sondaggi elettorali, vediamo qual è la situazione relativa alle primarie del PD.

Il caso Consip sembra ripercuotersi su Matteo Renzi, che nel giro di una settimana ha perso il 3%, secondo la rilevazione di INDEX Research, attestandosi al 52%. Rimane pur sempre in testa con ampio margine, ma i suoi avversari potrebbero rimontare. Andrea Orlando ottiene il 23% (+1%), mentre Michele Emiliano raccoglie il 22% (+2%). Infine, ci sono altri candidati al 3% (=). Staremo a vedere se questo trend verrà confermato con le prossime stime effettuate dall’istituto di ricerche.