Silvio berlusconi, come sempre, ha fatto una campagna elettorale all’attacco. La sua presenza è stata continua e costante su tutti i media, il suo nome campeggia nel simbolo di Forza Italia nonostante l’incandidabilità e spesso l’oggetto dei suoi discorsi, oltre il suo programma politico, sono Luigi Di Maio e il movimento 5 stelle che, stando ai sondaggi, usciranno dalle urne come primo partito nazionale.
In particolare, l’ultimo affondo dell’ ex presidente del consiglio e fondatore di Forza Italia, ha riguardato la lista dei ministri che Di Maio vorrebbe per un suo ipotetico governo.
Governo di sconosciuti
Berlusconi, in un'intervista a Radio Anch’io su Radio Uno (la presenza dell’ex Cav in radio è stata costante in questa campagna elettorale), ha voluto proporre degli eventuali scenari post voto, in cui ha ammesso che il partito fondato da Beppe Grillo sarà sicuramente il primo per numero di voti, ma questi non saranno abbastanza per governare. Berlusconi ha sottolineato che è stato proprio il peso politico acquisito dai pentastellati a spingerlo a tornare in campo, e non nega che in caso di incarico di governo alla sua coalizione, con un’opposizione responsabile, la presidenza di una delle camere sarebbe affidata proprio ai 5 Stelle se risultassero primo partito.
Berlusconi si è dunque concentrato sulla lista di ministri presentata da Luigi Di Maio.
L’ex proprietario del Milan, ha bollato la squadra del leader pentastellato come una lista di sconosciuti. Specificando che, se una persona informata come lui non li ha mai sentiti nominare, non possono avere raggiunto un’eccellenza tale per poter occupare la massima carica di un ministero.
Il leader del centrodestra, ha dunque concluso il suo intervento annunciando una sua candidatura come premier tra un anno, nel caso si tornasse al voto.
Questo perché, a suo dire, verrà riabilitato dopo una sentenza assurda.
La lista di Di Maio
La lista ufficiale e completa dei nomi scelti dal leader del Movimento sarà presentata domani, giovedì primo marzo. Ma alcuni nomi sono già stati annunciati, qualcuno ha anche innescato polemiche. Ci riferiamo al generale Sergio Costa, che verrebbe nominato all’ambiente e che ha scatenato l’ira di Vittorio Sgarbi.
Di Maio ha anche fatto il nome dell’accademico Lorenzo Fioramonti per l’economia.
A questi si sono aggiunti nelle scorse ore Pasquale Tridico per il lavoro, Alessandra Pesce per l’agricoltura e Giuseppe Conte per la pubblica amministrazione. I 5 Stelle hanno le idee chiare anche per le camere: in pole per il Senato Danilo Toninelli o Gregorio De Falco; Emilio Carelli o Roberto Fico per la Camera dei Deputati.