'Gli italiani li vedo molto rinc*********. Molto rinc*********'. Così Alessandro Di Battista 'apre' un video pubblicato recentemente sui suoi profili social. Si trovava nei piazzali della Embraco di Chieri, fabbrica in crisi della cintura torinese con circa cinquecento posti di lavoro a rischio licenziamento.

L'oramai ex parlamentare pentastellato, che non è ricandidato alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, ma partecipa attivamente alla campagna elettorale per l'amico e sodale Luigi Di Maio, ha pronunciato questa sua forte affermazione che porterà sicuramente ad un mare di polemiche nei suoi confronti.

Nessuno si preoccupa di fermare la delocalizzazione delle aziende

Nel video Di Battista viene ripreso mentre dialoga con i lavoratori presenti al presidio fuori dalla fabbrica. Secondo la sua opinione noi italiani siamo un popolo strano poiché nessuno si preoccupa delle tantissime crisi aziendali presenti da nord a sud. 'Potrei chiamare il ministro Calenda - prosegue - ma anche se mi rispondesse, non farebbe nulla per voi. Non ci sono leggi che consentano di difendere i vostri posti di lavoro'.

L'azienda starebbe per chiudere lo stabilimento del torinese per delocalizzare all'estero, lasciando senza reddito 500 famiglie più quelle dei lavoratori del suo indotto. Di Battista, sempre nel video, prosegue il suo dialogo con i lavoratori impegnati in un presidio ad oltranza fuori dallo stabilimento, sostenendo che le società che intendono chiudere in Italia per aprire altrove dovrebbero restituire interamente tutti i contributi governativi ricevuti.

Secondo lui quella dovrebbe essere la prima norma da approvare nella prossima legislatura. 'Le multinazionali non possono avere sempre il coltello dalla parte del manico - continua - abbiamo lottato per cinque anni in parlamento per obbligare le aziende a restituire tutto in caso di delocalizzazione, ma non ci siamo riusciti.

Adesso bisogna sperare - conclude - che vincano i Cinquestelle, per poter costruire un governo forte che abbia la capacità di impedire alle multinazionali di comportarsi in questa maniera'.

La Embraco di Chieri appartiene ad un gruppo multinazionale brasiliano che fa capo al noto gruppo Whirlpool. nello stabilimento torinese si producono motori per frigoriferi impiegando personale altamente qualificato e specializzato.Già lo scorso anno si era riusciti ad evitare i licenziamenti grazie ad un accordo che prevedeva contratti di solidarietà.

Lo scorso 10 Gennaio la direzione dell'azienda ha comunicato la decisione estrema. Chiusura dello stabilimento e licenziamento delle maestranze. Gli operai hanno immediatamente presidiato lo stabilimento e le parti sociali hanno adesso meno di 75 giorni per trattare e provare a risolvere positivamente questa situazione.