Marco travaglio, intervistato a margine del suo intervento sul palco del concertone del 1 maggio di Taranto, parla del possibile ritorno alle urne per le elezioni anticipate e delle responsabilità del fallimento delle trattative tra i partiti per formare un nuovo governo. Il direttore del Fatto Quotidiano, naturalmente, ce l’ha soprattutto con il Pd di Matteo Renzi e con il suo storico ‘nemico’ Silvio Berlusconi. Ma una bocciatura senza appello arriva anche per Matteo Salvini. Più morbido, invece, il giudizio sul M5S di Luigi Di Maio.

‘Hanno vinto i distruttori, si torna al voto’

“Si torna al voto, chi pagherà il prezzo più alto?”, chiede a Travaglio la giornalista Angela Gennaro. “Come al solito gli italiani, mi sembra evidente - risponde senza tentennare l’allievo di Indro Montanelli - C’è chi in questi due mesi ha fatto di tutto per cercare di fare un governo, c’è chi ha fatto di tutto per non consentire a nessuno di farlo, e alla fine come al solito hanno vinto i distruttori. Paradossalmente - prosegue Travaglio - quello che i 5 Stelle erano accusati di avere fatto o non fatto 5 anni fa, adesso si è assunto la responsabilità di farlo o non farlo, non tanto il Partito Democratico che non esiste più, quanto Renzi. E quindi spero che la gente se ne ricordi”.

Il giudizio di Travaglio su Pd e destra

Il Pd scompare?”, gli domanda la sua intervistatrice. “Questo non lo so - ribatte Travaglio - perché ci sarà comunque sempre qualcuno che pensa che la sinistra corrisponda ancora a un partito, ma tale sinistra sta altrove, sta già fuori da molto tempo. Però i partiti che hanno molto voto di scambio, molto voto controllato, difficilmente scompaiono.

Certamente si ridurrà a quello zoccolo duro del voto di scambio, perderà ulteriormente voto di opinione. Chiunque abbia un cervello si rende conto in questo momento che, se non vuole che stravinca come in Friuli una destraccia abbastanza preoccupante come quella di Salvini e Berlusconi, dovrebbe cercare di trovare un accordo con il M5S”.

Berlusconi, Renzi, Salvini e Di Maio secondo Travaglio

“Facendo un bilancio di questi due mesi chi si è mosso meglio? Berlusconi, Renzi, Salvini o Di Maio?”, domanda la Gennaro a Marco Travaglio. “Come al solito - questa la risposta molto articolata - dal suo punto di vista, si è mosso meglio Berlusconi, nel senso che B. non ha come orizzonte quello dell’interesse del Paese, ha come orizzonte i ca**i suoi e quindi diciamo che a farsi i ca**i suoi non c’è nessuno che lo batta. Renzi diciamo che per gli affari suoi ha una predilezione da giusto allievo del maestro Silvio. Naturalmente chi è rimasto più scottato è Di Maio perché, essendo il leader del partito che è arrivato primo, era quello che aveva più responsabilità nel cercare di mettere a frutto quel 32 e passa per cento.

Salvini ha come al solito giocato ciurlando nel manico, facendo finta di avere in tasca soluzioni miracolose che poi non aveva. Facendo credere che era pronto a mollare Berlusconi, che naturalmente gli sta sempre attaccato alle palle, non lo molla mai. E quindi Salvini ha imbonito e ingannato un po’ di gente. Del resto, se non ci fosse gente che si fa ingannare, non credo che Salvini avrebbe preso il 17% dei voti”.