L'Italia deciderà l'esito del Ceta, l'accordo commerciale tra Europa e Canada, in attesa di ratifica. Il trattato è entrato in vigore, in via provvisoria, l'anno scorso ed ora aspetta solo di essere confermato, ma il Parlamento italiano non voterà a favore. Lo ha annunciato il Ministro delle Politiche agricole Centinaio, perché non ritiene giusto accettare il Ceta così come è stato predisposto. E se non cambiano gli accordi il trattato perderà anche l'applicazione provvisoria, che interessa peraltro l'azzeramento dei dazi.

Il Ceta è un tipo di accordo che viene definito misto, ovvero che necessita di ratifica di ogni singolo Stato membro dell'Ue per poter essere attuato, quindi l'Italia ha la facoltà di imporre il suo veto.

Un no che pesa, dal momento che potrebbe influenzare i futuri accordi commerciali, dazi, tariffe e regole d'importazione, seguiti dagli investimenti e quindi si tratta di un argomento di primaria importanza.

L'Unione Europea potrebbe abbandonare gli accordi presi

L'Ue si prepara ad abbandonare gli accordi presi ed a stipularne dei nuovi, puramente commerciali, senza obbligo di ratifica. Si dovrebbe procedere quindi a rinegoziare con il Canada per firmare nuovi trattati. Il Ceta così com'è stato ideato non aiuta il commercio italiano e favorisce il mercato parallelo di contraffazione dei nostri prodotti tipici, detto "Italian sounding".

L'accordo canadese tutela una minima parte dei prodotti Dop e Igp italiani e contro di esso si battono Lega e M5S, che hanno intenzione di chiedere al Parlamento di bocciarlo.

Il loro scopo è quello di rivalutare la bistrattata agricoltura italiana, usata come moneta di scambio nelle trattative internazionali. L'Italia spesso ne è uscita penalizzata, nonostante produca l'eccellenza nel mondo.

Anche Matteo Salvini si è schierato contro il Ceta dichiarandosi contrario alla legittimazione dell'italian sounding e della contraffazione dei nostri prodotti.

Potremmo ritrovare i nostri mercati invasi da prodotti nostrani 'alterati' all'estero, spalancando inoltre la porta al grano canadese, Ogm e ricco di pesticidi.

Un grosso plauso arriva anche dalla "campagna Stop TTIP" , il vecchio trattato di liberalizzazione commerciale che mirava a modificare le regole tariffarie e di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti, facilitando il commercio tra i due continenti e che avrebbe comunque penalizzato l'Italia.