Mentre si consuma lo scontro tra il governo italiano e quello maltese sul destino della nave Lifeline di una ong tedesca con a bordo più di 200 migranti, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, alza il tiro su tutte le imbarcazioni delle Organizzazioni non governative presenti in questo momento nel Mar Mediterraneo, Lo fa, come al solito, pubblicando un post sul suo profilo Facebook in cui stila un elenco dettagliato di tutti i natanti ‘umanitari’ che attualmente solcano le acque del ‘Mare nostrum’.

Salvini: ‘Voglio stroncare gli affari di scafisti e mafiosi’

Il tema della lotta all’immigrazione clandestina resta sempre in cima all’agenda del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Questa mattina il titolare del Viminale ha pubblicato l’ennesimo post su Facebook con cui attacca nuovamente le Ong operanti con le loro imbarcazioni nel Mediterraneo. Il leader della Lega sostiene di “voler fare il ministro” insieme ai suoi seguaci ed elettori, per questo ritiene necessario “condividere” sui social network tutte le informazioni che è possibile rendere pubbliche. In questo solco si inserisce anche il post di oggi nel quale vengono forniti nomi e relative posizioni delle navi delle associazioni umanitarie.

La spagnola Open Arms e la ormai nota Aquarius, battente bandiera di Gibilterra, sarebbero già in “attesa di caricare immigrati”. Ferme nei porti di Malta (un fatto che lo stesso Salvini definisce ironicamente “strano”) ci sono i natanti di altre tre Ong: la Astral, battente bandiera della Gran Bretagna, la Seefuchs e la Sea Watch, entrambe con bandiera olandese.

Ultimo caso citato dal ministro è quello, caldissimo, della tedesca Lifeline, attualmente in acque territoriali maltesi e bollata come “nave fuorilegge”. Una situazione che il nostro governo non sarebbe più disposto a tollerare, per questo Salvini si sente di ribadire che “queste navi si possono scordare di raggiungere l’Italia” perché considerate complici di “scafisti e mafiosi”.

Il caso Lifeline

Intanto, come accennato, prosegue lo scontro diplomatico tra Italia e Malta sul destino della nave Lifeline della omonima Ong tedesca. Secondo il ministro delle Infrastrutture italiano, Danilo Toninelli, il peschereccio di 32 metri, con il suo carico umano di oltre 200 migranti, si troverebbe in acque maltesi. Ma il governo di La Valletta per il momento si rifiuta di accoglierlo nei suoi porti perché, sostiene, al momento in cui è stato lanciato l’s.o.s. l’imbarcazione si trovava in una zona Sar (search and rescue) in acque territoriali libiche e, solo successivamente, si sarebbe spostata senza autorizzazione verso nord. Secondo Toninelli “la disumanità di Malta è lo specchio dell’atteggiamento dell’Europa”.