Nella puntata di questo 23 luglio della trasmissione Omnibus su La7 è intervenuto Renato Brunetta, deputato di Forza Italia giunto alla terza Legislatura in Parlamento ed ex ministro della Pubblica Amministrazione, il quale ha parlato di alcuni aspetti politici ed economici che potrebbero minare la durata del Governo Conte e si è soffermato pure sulla situazione della FCA (ex Fiat) dopo l'uscita di scena di Marchionne. Vediamo meglio che cosa ha detto.

Brunetta: 'Se fosse stato per il sindacato comunista la FIAT oggi non esisterebbe'

Renato Brunetta ha inizialmente parlato della vicenda Fca dopo la recente uscita di scena di Sergio Marchionne: "Lui è stato uno dei più grandi manager italiani degli ultimi 30 anni.

Forse il più grande. La Fiat era fallita all'inizio degli anni Duemila, lui l'ha risanata e internazionalizzata. Le ha fatto fare un gioco largo e globale. Se fosse stato per il sindacato comunista invece la Fiat non ci sarebbe più: sarebbe fallita oppure ci sarebbe stata qualche baraccone inefficiente tipo Alitalia, a spese di tutti gli italiani".

Brunetta: 'Il Governo non arriverà alle Elezioni europee: la legge di Bilancio ne evidenzierà le contraddizioni'

Brunetta ha poi parlato della tenuta del Governo Lega-M5S, affermando: "Io credo che questo Governo non arrivi alle elezioni europee, lo dico perché in mezzo c'è una legge di bilancio che ne evidenzierà tutte le contraddizioni. Il contratto di Governo prometteva spesa pubblica per 100 miliardi, ma i vincoli di Bilancio di cui è garante il ministro Tria non daranno nessuno spazio di manovra, nessuno.

Quando un programma non si realizza si va verso il fallimento di quella coalizione e di quel contratto. Non è un vezzo o una volontà di Tria, ma l'oggettività della situazione: non ci sono risorse. Se spendessimo in deficit i mercati salterebbero addosso al Paese e lo spread andrebbe a 600".

Poi Brunetta ha parlato anche del confronto rispetto al 2011, quando cadde il Governo Berlusconi, affermando: "All'epoca i fondamentali economici erano sani e il Governo era espressione di una elezione democratica e di una coalizione che si era presentata ai cittadini e aveva vinto.

Questa coalizione invece non ha vinto le elezioni, il loro programma di Governo non è stato votato dagli italiani: i cittadini hanno votato in maggioranza il programma del centrodestra, il quale è antitetico rispetto a quello del Movimento 5 Stelle. Questa è la debolezza strutturale di questo Governo. Ogni compromesso che faranno sarà negativo verso il Paese. Io lo dico dall'inizio. In alternativa il rischio era di ritornare alle urne a fine luglio, ovvero in questi giorni: ogni tanto penso che sarebbe stato meglio".