Sono parole destinate a suscitare roventi polemiche quelle pronunciate da Emma Bonino nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano online linkiesta.it. Nel pezzo curato da Dario Ronzoni, pubblicato questa mattina, l’ex leader Radicale insieme a Marco Pannella, ora senatrice della formazione Politica di centrosinistra Più Europa, parla di immigrazione, regolare e clandestina, e di come l’Italia debba affrontare un problema che, a suo giudizio, è epocale. Ebbene, la ricetta della Bonino è quella di accogliere e regolarizzare, magari attraverso una sanatoria, centinaia di migliaia di persone, visto che il nostro Paese sta affrontando da anni un preoccupante calo demografico.

In Italia, poi, il posto ci sarebbe, visto che moltissimi giovani, quelli che vengono definiti ‘cervelli’, sono emigrati, o per meglio dire, fuggiti all’estero. Perché non sostituirli allora con i migranti clandestini? Tanto il loro rimpatrio o respingimento si è già rivelato impossibile. Tanto vale, questo il Bonino-pensiero, regolarizzarli tutti al più presto possibile.

L’intervista di Bonino a linkiesta.it

L’intervista di Emma Bonino al quotidiano linkiesta prende spunto da un’altra intervista, quella rilasciata a La Stampa da Gian Carlo Blangiardo, professore di Demografia all’Università Bicocca di Milano. Blangiardo sostiene che nel nostro Paese non ci sia “più posto per gli stranieri”, che le porte dovrebbero essere “chiuse” e che nemmeno i figli dei migranti sarebbero interessati a ius soli e cittadinanza italiana.

L’opinione della storica esponente Radicale è naturalmente agli antipodi. Per Bonino, infatti, l’Italia si trova ad affrontare da diversi anni un “declino demografico preoccupante”. Problema amplificato dalla cosiddetta ‘fuga dei cervelli’, ovvero dei giovani con alto titolo di studio che, di fronte a precarietà e disoccupazione, preferiscono trasferire le loro vite e il loro know how in Paesi considerati più sviluppati e accoglienti.

‘Il posto per gli stranieri c’è e va assegnato’

Insomma, di fronte a questi dati la Bonino si chiede polemicamente come sia possibile affermare che “non c’è più posto”. Al contrario, di posto ce n’è tanto e va pure “assegnato”, anche se la senatrice non tiene conto del fatto che sostituire giovani laureati con persone poco scolarizzate e destinate ad essere sfruttate sul lavoro (abbassando il costo dello stesso) non è la soluzione sperata dagli italiani.

‘Respingimenti e rimpatri sono slogan’

Passando a parlare di un tema molto caro al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, quello dei respingimenti e dei rimpatri, la leader di Più Europa li definisce seccamente come un semplice “slogan”. I respingimenti collettivi, infatti, secondo lei, “non si possono fare”, mentre i rimpatri sarebbero “impossibili”, perché esistono accordi solo con 4 Paesi di origine (Egitto, Tunisia, Marocco e Nigeria). Insomma, gli “irregolari” rappresentano una “massa notevole” di 4-500mila persone, e l’unico modo di risolvere il problema è quello di regolarizzarli attraverso una sanatoria. La stessa soluzione adottata, ricorda la Bonino, dal centrodestra al governo subito dopo l’approvazione della legge Bossi-Fini.