Matteo Salvini è in visita a Reggio Calabria e nell'hinterland. Il leader della Lega si è recato nella città dello Stretto in veste di Ministro dell'Interno e di vicepremier. Particolarmente atteso era il momento in cui si sarebbe dovuto recare nella tendopoli di San Ferdinando. Salvini ha potuto vedere con i suoi occhi le difficoltà in cui vivono migliaia di migranti nella tendopoli, collocata nell'area della Piana di Gioia Tauro. Un luogo dove trovano rifugio tantissimi lavori extracomunitari, impegnati nella raccolta delle arance nella zona.

Scortato da un vistoso cordone di Polizia, Salvini si è incuneato nell'area e non si è sottratto al confronto con alcuni migranti. Il faccia a faccia, anche grazie alla presenza delle Forze dell'Ordine, non è quasi mai sconfinato in parole forti e la voce raramente si è alzata, anche da parte degli interlocutori del Ministro dell'Interno.

Salvini ascolta i migranti, ma pensa prima agli italiani

Salvini, muovendosi tra tende e baracche di Palmi, ha voluto informarsi sulle condizioni in cui vivono i migranti. Particolarmente significativo è stato il momento in cui è entrato in una tenda e si è chiesto come facciano degli esseri umani a vivere in un luogo che lui stesso ha definito "schifezza". Condizioni igieniche precarie, temperature che spesso toccano i quaranta gradi d'estate e un esercito di persone ai limiti della dignità umana lo hanno spinto a rivolgere un pensiero a chi lo critica per aver chiuso i porti.

"Non c'è posto per tutti"m ha avuto modo di sottolineare attraverso la diretta Facebook apparsa sul suo profilo ufficiale. Salvini, inoltre, ha invitato i migranti con cui ha parlato a denunciare le situazioni di abuso e di lavoro nero. Poi, però, il Ministro parla chiaro: "Ci sono cinque milioni di italiani in povertà, prima ho il dovere di pensare a loro.

Casa e lavoro toccano prima a loro. Se stai nella baraccopoli di San Ferdinando non puoi avere vantaggi per avere una casa ed un lavoro". Salvini potuto notare le conseguenze generate dall'immigrazione clandestina. "Chi scappa dalla guerra - ha evidenziato a Palmi - ha tutto il diritto di stare in Italia. Gli altri sono solo schiavi a disposizione di chi li vuole sfruttare.

Chi ha diritto a stare in Italia, invece, può starci con tutti i diritti ed i doveri".

Salvini e le condizioni disumane nelle tendopoli di San Ferdinando

"Ma è vero che non volete andare via da qua?", ha detto il Ministro, immortalato dalla camera che lo ha seguito fedelmente nel suo "live" social. Un interrogativo teso probabilmente a sottolineare come ch è irregolare abbia poco interesse a lasciare un luogo dove non si è alcun modo censiti. "Chi ha i documenti - ha detto - può avere un'altra scelta e si può spostare da un'altra parte. Denunciate chi vi sfrutta". Salvini, inoltre, ha voluto evidenziare quanto grande sia lo sforzo dello Stato, delle Forze dell'Ordine, degli amministratori e delle associazioni di volontariato per gestire quella situazione incresciosa rappresentata dalla tendopoli di San Ferdinando.