Matteo Salvini ha rifiutato una proposta di rimborso di 6.000 euro per ogni richiedente asilo accolto sul territorio italiano poiché, secondo il vicepremier, ai cittadini italiani costano tra i 40-50mila euro cadauno.

Il ministro dell'Interno ha rilasciato un'intervista pubblicata sul suo profilo ufficiale Twitter, nella quale ha spiegato che l'Italia "non accetta elemosine", aggiungendo che l'obiettivo principale resta quello di bloccare i flussi di migranti. Intanto, in Europa sembra regnare il caos su questa intricata vicenda.

Salvini: "Vogliamo chiudere i flussi in arrivo"

"Non siamo a chiedere l'elemosina - afferma Matteo Salvini - anche perché nel corso del tempo ogni richiedente asilo costa agli italiani fra i 40 e i 50mila euro. L'elemosina Bruxelles la può tenere per lei, noi vogliamo chiudere i flussi in arrivo per smaltire l'arretrato di centinaia di migliaia di presenze, non chiediamo soldi, ma dignità - ha proseguito il ministro dell'Interno - e ce la stiamo riprendendo con le nostre mani".

In Europa regna il caos, nessuno vuole i migranti

Nel mar Mediterraneo ci sono ancora parecchie navi di organizzazioni private impegnate nel soccorso di barconi carichi di profughi ma, al momento, nessuna di esse viene accolta lungo le coste in base alle leggi di marina internazionali.

Lo scorso fine settimana - secondo quanto riportato da "Der Spiegel" - circa 450 migranti sono stati recuperati dall'agenzia europea Frontex, destinati ad essere dislocati in vari Paesi europei.

Il giornale tedesco ricorda che Salvini ha dichiarato di non essere più disposto ad accettare in Italia lo sbarco di rifugiati soccorsi da navi europee.

Nel frattempo, Germania e Austria si stanno mobilitando per limitare l'afflusso lungo le frontiere meridionali di migranti di secondo arrivo. In particolare, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz non ha nascosto che ci siano in corso delle trattative per arrivare ad un asse Italia-Germania-Austria sulle strategie da approntare in materia di richiedenti asilo.

A questo punto, pero, "Der Spiegel" si chiede cosa ne sarà, nelle prossime settimane, delle centinaia di nuovi migranti in arrivo, e secondo quali regole verranno redistribuiti i richiedenti asilo? Il settimanale non nasconde che attualmente ci sarebbe una fase di caos, spiegando che il mar Mediterraneo non è il Brennero e, di conseguenza, non può essere chiuso a prescindere. Inoltre, la mancanza di una Politica comune da parte degli Stati membri dell'Unione Europea, rischia di mettere a serio rischio la stabilità dell'intero sistema.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto di ospitare gli immigrati in centri controllati disposti tra i confini dell'UE, e che da lì i rifugiati vengano poi destinati ai vari Paesi che possano accogliere le domande d'asilo.

La Germania, tuttavia, ha ribadito che in futuro respingerà, lungo la frontiera austro-tedesca, tutti i richiedenti asilo, le cui procedure saranno di competenza di altri Stati.

Dal canto suo, il governo di Vienna non intende accogliere i profughi respinti dalla Germania, affermando che se si dovesse realmente verificare una situazione di questo tipo, sarebbe pronto a chiudere il confine meridionale. Al termine della sua disamina, "Der Spiegel" sostiene che, alla lunga, la linea dura di Matteo Salvini non si rivelerà efficace.