Nella puntata di questo martedì 28 agosto della trasmissione"In onda" su La7, è intervenuto Marco Minniti, ex Ministro dell'Interno e attuale parlamentare del Partito Democratico, il quale si è espresso approfonditamente su vari aspetti politici attuali. Vediamo cosa ha detto.
Minniti: 'Nel 2017 ho capito di dover cancellare la parola emergenza dall'immigrazione'
Marco Minniti ha esordito dicendo: "Quando ero ministro e c'erano casi quelli degli scorsi giorni, io non facevo tweet, ma facevo un doppio lavoro: dovevo telefonare ai prefetti e ai sindaci.
Ricordo che a fine giugno 2017 arrivarono 13.000 persone sulle nostre coste in 36 ore e non abbiamo chiuso nessun porto: li abbiamo distribuiti con un rapporto di consenso in tutto il territorio nazionale. Ma in quel momento ho capito che dovevo cancellare la parola "emergenza" dalla gestione dell'immigrazione, e non mi sono messo a litigare con l'Europa: sono invece andato in Africa. E andare in Africa è leggermente più impegnativo che incontrare Viktor Orban e tuttavia è là il cuore della questione. Orban purtroppo non si prende nessun migrante". Prima di aggiungere: "Io parlo mettendo in campo me stesso e parlo del Ministro dell'Interno, dato che peraltro non ho mai avuto occasione di incontrarlo al momento del passaggio delle consegne all'inizio del loro Governo.
Eppure il Ministro Salvini ha preso atto eccome dei nostri risultati, perché se non ci fossero stati, ora non saremmo a parlare di questa Politica di riduzione dei flussi. C'è qualcuno che quei flussi li ha ridotti e qualcuno oggi ne prende atto".
'Con noi il caso Diciotti non sarebbe nemmeno cominciato'
Sul caso della nave Diciotti, Minniti ha detto: "Con noi non sarebbe nemmeno incominciato, perché la Diciotti è una nave della Guardia Costiera italiana, essa ha svolto il suo compito di salvare persone in mare e appena salva 177 persone, esse sono già in territorio nazionale.
Da italiano ho provato vergogna e vedere una nave italiana tenuta in porto come se fosse una nave straniera (...) Politicamente è ingiustificabile e inaccettabile (...) Il Premier Conte poche settimane fa aveva detto di aver ottenuto risultati storici, ma evidentemente non è così (...) Questo Governo ha strategia della tensione comunicativa e sta portando un conflitto dentro alle singole comunità, come a Rocca di Papa: tutto questo è come una croce sulle spalle del Paese.
L'immagine dell'Italia oggi non è buona. Sono tre mesi che fanno gesti simbolici sull'immigrazione nonostante non ci fosse alcuna emergenza che richiedesse azioni eclatanti. Sono preoccupato che se uno fa politica con gesti simbolici dovrebbe capire che possono arrivare anche altri gesti simbolici più forti come risposta. Vorrei che tutti fossimo più prudenti con le parole: mentre invece qualcuno tiene il paese in ansia e in una costante crisi di nervi".
Minniti: 'Salvini guida unico partito leninista, la politica estera dell'Italia è cambiata: ora è passata con l'est'
L'ex titolare del Viminale ha poi dato un appellativo inatteso a Salvini, affermando: "Ho un po' di invidia verso di lui perché è a capo dell'unico partito leninista presente in Italia.
Noi siamo stati comunisti, poi socialdemocratici e poi siamo diventati democratici, ora però c'è un nuovo partito leninista, con il capo forte: prima guidava Bossi e poi lo scettro è passato a Salvini. E' un partito in cui uno comanda e gli altri ubbidiscono. Inoltre hanno l'idea leninista dell'occupazione delle istituzioni: il ministro dell'Interno non esita a fare il lavoro da ministro anche se è nella sede della Lega. Questo era "Stato e rivoluzione": quando un rivoluzionario si impossessa dello Stato, esso diventa nelle sue disponibilità. L'occidente non guarda con favore a questo. Questo giovane leninista ha il cuore che batte ad est: gerarchicamente per lui viene prima Putin e poi per Orban.
Esso è un cambiamento strutturale della politica estera italiana: l'Italia per la prima volta è passata con l'est".
'Di Maio in vita sua ha fatto solo politica, è un professionista'
Mentre parlando del leader del M5S Di Maio, Minniti ha detto: "Lui ci ha portato via milioni di voti e questo per noi è doloroso. Ma nella sua vita l'unica cosa che Di Maio ha fatto è la politica: è cresciuto a pane e politica, del tutto legittimamente, come accadeva in passato. Di Maio ha avuto una carriera simile a quelli che negli anni '70 frequentavano i movimenti, ed è come se quelli fossero arrivati al Governo. Obiettivamente lui è un professionista della politica, si muove con capacità, gli va riconosciuto".
'Alleanza di Governo è il Pentapartito del terzo millennio: il PD faccia subito Congresso per creare alternativa politica'
Minniti ha però anche parlato di questioni interne al Pd, affermando: "Abbiamo perso drammaticamente le elezioni. E' stata la sconfitta più dura e severa del centrosinistra nella nostra storia e non può essere archiviata. Ora c'è bisogno di fare un'attività ampia di opposizione. Io considero un'illusione drammatica il pensare che questo Governo possa consumarsi da solo: loro sono passati dall'accordo di programma a un patto di potere. I patti di potere solitamente durano perché uno protegge l'altro; ricordo un altro grande patto di potere: il Pentapartito. Questa alleanza è il Pentapartito del terzo millennio.
Ai vecchi tempi litigavano ogni giorno e poi facevano un "caminetto". Oggi il caminetto non c'è, fanno una chat, e si mettono sempre d'accordo dividendosi gli equilibri di potere. Andranno avanti fino a quando non ci sarà un'alternativa politica. Per costruirla il PD deve fare il più rapidamente possibile un congresso, chiamando la sua comunità per decidere: la data va fissata a breve, se possibile fra pochi giorni. Un grande partito quando perde non deve ammainare le bandiere. Girando per le Feste dell'Unità dico questo a tutti e non trovo particolari dissensi".