La vicenda della nave "Diciotti", ormeggiata per giorni nel porto di Catania, è giunta ormai a conclusione. Un episodio che ha visto, fra le sue molte conseguenze politiche, anche l'emergere di una differenza di vedute piuttosto sostanziale fra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e il presidente della Camera Roberto Fico. La terza carica dello Stato è risultato essere dei pochi 'big' nazionali pentastellati ad aver proferito pubblicamente parole critiche sull'operato del Viminale.

Ma Fico non è stato l'unico esponente del Movimento 5 Stelle ad aver espresso una certa insofferenza verso la "linea" che Salvini ha dettato al Governo su questa vicenda.

Diamo un'occhiata a quali sono stati gli altri parlamentari 'grillini' ad aver criticato la gestione del "caso Diciotti", lasciando intendere di avere una sensibilità diversa rispetto al Governo sul tema migranti. Una diversità che potrebbe avere conseguenze nel prosieguo del 'contratto' di Governo fra Lega e M5S se casi simili sul tema immigrazione dovessero riproporsi nel prossimo futuro.

Da Gallo a Penna, da Nugnes a De Falco: i parlamentari pentastellati critici rispetto alla 'linea di Salvini' sui migranti

Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura della Camera, ad esempio ha detto che la linea di Salvini: "Non è degna sotto al profilo umano di un Paese civile e di uno Stato di diritto come il nostro".

Lo stesso deputato pentastellato lo scorso 7 luglio aveva aderito all'iniziativa delle "magliette rosse" promossa da 'Libera', affermando sui social: "L'Europa e la comunità internazionale devono trovare un nuovo modello per il salvataggio e la salvaguardia delle vite umane di chi affronta un viaggio della disperazione e della speranza.

Nel 2016 ci sono stati più di 5000 morti e dispersi nel mediterraneo. Siamo una famiglia umana e globale chiamata a dare delle risposte complesse a dei fenomeni che da quando esiste l'uomo sono sempre esistiti ma che hanno la necessità di risposte nuove da parte di tutti".

Un altro deputato del M5S, Aldo Penna, scrittore siciliano e in passato simpatizzante radicale, nei giorni scorsi aveva invece detto: "I centocinquanta migranti trattenuti sulla nave della nostra Guardia Costiera hanno tutto il diritto di poter accedere alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato politico".

Aggiungendo: "Si potrebbe anche pensare, provocatoriamente, al rilascio di visti temporanei per motivi umanitari, a tutti i migranti recuperati in mare dalla nostra Guardia Costiera.In questo modo, grazie a quanto previsto dal trattato di Schengen, i migranti potrebbero muoversi liberamente all’interno dei confini dell’UE e decidere essi stessi, in autonomia, in quale paese 'redistribuirsi'."

La senatrice campana Paola Nugnes, da sempre attiva sui temi ambientali e che era stata una delle prime a nutrire dubbi sull'alleanza giallo verde già nello scorso giugno, ieri ha dichiarato al Manifesto: "Ogni volta che il governo affronta un dossier importante come le nazionalizzazioni, le concessioni pubbliche, l’Ilva arriva Matteo Salvini a montare un caso sui migranti.

Un tema che non è centrale visto che non c’è nessuna crisi, non è nel programma di governo e urta su temi di carattere etico non contrattabili" Ipotizzando anche: "Dietro potrebbe esserci la volontà di provocare per verificare quanto i 5 Stelle sono disposti a cedere e magari, in prospettiva, arrivare a una rottura. Perché comunque è pronto Berlusconi, di nuovo candidabile, per tornare al governo con il centrodestra".

Il senatore Gregorio De Falco, campano ma eletto in Toscana, noto da anni alle cronache per essere stato il capo sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno durante la tragedia della Costa Concordia (fu lui a dire al capitano Schettino la celebre frase: "Vada a bordo, c***o!"), ha invece scritto su Facebook: "Sotto il profilo umano non è degno di un Paese civile e di uno Stato di diritto il lasciar permanere questa situazione e sebbene a bordo i naufraghi siano costantemente assistiti, occorre trovare una soluzione;sotto il profilo giuridico, questa situazione di stallo non ha senso, poiché il pattugliatore è nave militare italiana e quindi si rivela inutile impedire lo sbarco a quanti sono già in territorio italiano.

(...) Per ottenere dall'Unione Europea la giusta ripartizione dei migranti, le forze di Governo possono agire anche con la massima fermezza e risolutezza, ma sempre incidendo con senso di responsabilità sulla Politica generale della UE, in forza del riconosciuto valore sociale, economico e strategico del nostro Paese".

Ma anche alcuni autorevoli esponenti locali del M5S non hanno avuto timore a esprimere posizioni critiche, su tutti spicca la capogruppo in Consiglio comunale a Torino Valentina Sganga, che ha affermato: "Non possiamo restare sulle posizioni di chi pensa all'immigrazione come una questione di contabilità".

Come lei anche vari altri esponenti locali del Movimento 5 Stelle hanno avanzato critiche sull'operato governativo sulla "Diciotti" e più in generale sulla filosofia che ispira il titolare del Viminale Matteo Salvini sull'immigrazione. Anche se, va detto, la grande maggioranza del gruppo dirigente del movimento grillino è compatta sulle scelte fatte dal Governo Conte sul tema.