In occasione della Festa de l'Unità nazionale in corso di svolgimento a Ravenna, questo mercoledì 5 settembre, è intervenuto Dario Franceschini, ex ministro dei beni culturali e in passato segretario nazionale del PD, partito di cui attualmente è parlamentare. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto il deputato ferrarese sul palco della kermesse romagnola.

Franceschini: 'Salvini molto più pericoloso di come era Berlusconi: ora serve indignazione e mobilitazione'

Franceschini ha esordito dicendo: "Questo Governo è molto attento alla comunicazione, con messaggi chiari e comprensibili.

Ora vedremo la legge di bilancio, che sarà una 'fase 2' per loro, e va capito come la conciliano con tutte le promesse che hanno fatto. I nodi arriveranno al pettine. Però la loro spregiudicatezza li aiuta, riescono a fare annunci e proclami, poi smentendosi dopo poco tempo. (...) Loro hanno saldato la paura (Lega) e la rabbia (5 Stelle) buttando benzina sul fuoco e alimentando i problemi della globalizzazione odierna. (...) Abbiamo per 20 anni giustamente contrastato Berlusconi e le sue politiche. Ora Salvini ha spostato un certo elettorato su posizioni più reazionarie. Oggi sembriamo tutti storditi: oggi con un Salvini molto più pericoloso di Berlusconi non abbiamo la stessa capacità di reazione.

Dove sono gli intellettuali? Serve capacità di reazione e per fare un lavoro di contrasto parlamentare e sociale per far cadere questo Governo e non per sperare che vada avanti continuando a far danni al Paese e ai valori. Serve indignazione e una mobilitazione morale, sociale e culturale".

Franceschini critica l'atteggiamento del PD verso il M5S e invita a lavorare per far cadere subito il Governo

L'ex ministro della cultura ha poi proseguito: "I fischi al PD a Genova sono stati perché nell'immaginario, negli ultimi 3 mesi, le colpe di quello che succede sono state attribuite a chi c'era prima, ovvero a noi che abbiamo governato per 5 anni.

E' passata l'idea che mentre ancora si scavava, Di Maio e Salvini avevano già trovato il colpevole: ora vedrete che si rimangeranno tutto quel che avevano promesso: anche sulle concessioni. Uno degli errori fatti è sperare che questo Governo fallisse, come la storia dei pop corn e del "non vedere l'ora" che governassero. Noi abbiamo voluto dare l'idea di una ritorsione verso gli italiani: questa però non è Politica. Il Governo ora sta minando un sistema di valori condivisi: la nostra opposizione deve puntare a farli cadere domani, non stare ad aspettare che a forza di disastri cadano da soli. Io voglio un partito che non abbia la puzza sotto al naso, vanno messi insieme tutti quelli che vogliono contrastare questo Governo".

Riguardo al rapporto con il M5S, Franceschini ha detto: "Se la Lega è un movimento reazionario di destra, invece i 5 Stelle sono trasversali, nati sull'antipolitica e hanno preso voti provenienti da tutte le parti. I loro gruppi dirigenti hanno storie e valori fra loro diversi. Se noi siamo scesi dal 41% al 18% molti che votavano per noi, oggi che votano M5S non sono diventati certo sovversivi con cui non aver niente a che spartire. Questi nostri ex elettori vanno convinti a tornare indietro e va fatto togliendoci dalla testa una stupidaggine: che se il Governo fallisce automaticamente torneranno indietro, perché non è così. Andranno comunque convinti anche se verranno delusi da Lega e M5S, con idee e contenuti nostri.

Noi a inizio Legislatura avremmo avuto un dovere che veniva prima di tutto: evitare al Paese questo tipo di Governo. Un partito così ideologico e forte come la Lega e un leader carismatico come Salvini, sta risucchiando i 5 Stelle su posizioni di destra e questo fa male al Paese. Per ora è solo un'alleanza di Governo, ma se non facciamo niente possono diventare un blocco sociale, perché gli elettorati si permeano e si avvicinano. Se si saldano a livello elettorale anche negli enti locali, e diventano appunto un blocco sociale che supera il 50%, ce li troviamo per 20 anni: se accade questo avremo fatto un disastro. A questo punto quindi dobbiamo infilarci nelle loro contraddizioni. Mentre molti del mio partito hanno attaccato Fico perché non ha tratto le conseguenze dalle sue idee sulla Diciotti, avremmo dovuto salutare tale posizione come una novità politica dentro ai 5 Stelle e magari provare a spaccarli.

Ma come siamo ridotti? Li vogliamo tenere al Governo per 20 anni o vogliamo lavorare nelle contraddizioni per fare cadere questo Governo?"

Prima di aggiungere: "Noi abbiamo voluto un sistema elettorale proporzionale, bene: mettiamoci in testa che con tale sistema anche se tornassimo ad avere il 40% da soli non avremmo i numeri per governare autonomamente. Perché serve il 51% dei seggi per governare. Quindi serve costruire delle alleanze. In questo sistema quindi non possiamo dire che ci fanno tutti egualmente schifo, dagli scissionisti, ai centristi ai 5 Stelle. Noi dobbiamo ricostruire il campo di centrosinistra, sapendo che forse non basterà neppure quello per governare".

'Serve una pluralità di candidati nel partito, ho apprezzato discorsi di Zingaretti; Renzi è una delle risorse del PD'

Franceschini ha poi parlato del prossimo congresso del PD: "Naturalmente serve una pluralità di candidati e non decisioni a tavolino. Servono le Primarie e serve inoltre che la Convenzione nazionale non sia solo di tre ore, ma magari di tre o quattro giorni in cui tutti possano discutere e confrontarsi, per rifondare il PD nella sua forma organizzativa e il suo profilo politico di fondo che parta dai circoli. (...) Ho apprezzato i discorsi di Zingaretti, in quanto è l'unico candidato al momento. Vedremo chi sono gli altri candidati. Voglio solo precisare di non voler vedere discussioni congressuali condizionate dalla provenienza dai DS o dalla Margherita di 10 anni fa.

(...) Matteo Renzi ha portato il PD al 40% ed è una delle figure di riferimento nel partito, avendo un consenso sia interno che esterno. Ci mancherebbe altro di escluderlo. D'altronde il PD è l'unico partito italiano che può mettere in campo più persone in grado di fare il segretario e anche di guidare il Paese: non come gli altri che hanno solo un capo assoluto. In questo schema c'è lo spazio affinché Renzi sia una delle figure più rilevanti del PD nei prossimi anni".

Riguardo ai rapporti nel centrosinistra, anche con chi ha lasciato il PD nel 2017, Franceschini ha affermato: "Sono a rischio i valori fondativi del Paese e l'appartenenza all'Europa, figuriamoci se dobbiamo stare a guardare a chi aveva ragione o torto l'altro ieri.

(...) Cambiare nome al PD? E' l'ultimo dei problemi. In questi 10 anni abbiamo avuto vittorie e sconfitte come tutti i partiti del mondo, specie in una fase di grande mobilità elettorale come questa. Quindi c'è un grande spazio di recupero. Non dobbiamo sederci né sulle sconfitte né sui buoni risultati. (...) Partito alla Macron? Sul piano europeo va fatto un ragionamento perché il PSE da solo non può farcela a contrastare i sovranisti, serve dialogare in un'alleanza europeista con Macron e anche con la Merkel. Ma questo non significa farci un partito assieme. (...) Il centrosinistra può tornare a vincere nei prossimi anni, ma solo se avremo argomenti convincenti gli elettori non se ne sono andati per sempre: il fallimento del Governo non basta, sta a noi ricostruire i legami con la società italiana".