Sull'emergenza migranti in Europa, Salvini e Kickl (ministro dell'Interno dell'Austria) hanno espresso una visione comune e proposte condivise, a partire da quella che si basa sull'identificazione dei naufraghi già a bordo delle navi subito dopo i soccorsi in mare. Come previsto, i rappresentanti di due tra i governi più intransigenti in ambito continentale sul tema del controllo delle frontiere hanno confermato la linea della fermezza rispetto a sbarchi e ingressi “illegali” nei rispettivi territori, augurandosi un cambio di strategia da parte degli altri Stati membri e della stessa Unione rispetto agli ultimi anni.

Per il vicepremier italiano, l'incontro con il collega austriaco è stato una preziosa occasione sia per ribadire la propria volontà di andare avanti con la Politica dei “porti chiusi” che per annunciare qualche novità, tra tutte il possibile accordo con il commissario europeo Avramopoulos sulle missioni congiunte nei Paesi africani finalizzate a rendere chiara l'intenzione di 'non permettere nuovi arrivi' dall'altra parte del Mediterraneo.

Migranti, Salvini in linea con l'Austria

Qualche ora prima della conferenza stampa congiunta con Herbert Kickl, il numero uno del Viminale aveva dovuto affrontare uno scontro diplomatico non previsto: al vertice di Vienna, il ministro degli Esteri del Lussemburgo Asselborn si era spinto ad interrompere l'intervento del leader leghista con una poco cordiale imprecazione (“Merde alors”) in risposta alla frase 'non vogliamo importare nuovi schiavi per sostituire i figli che non si fanno più' pronunciata dall'oratore qualche secondo prima.

A suggello del feeling con le autorità viennesi, il segretario federale della Lega ha poi stretto la mano al vicecancelliere Heinz-Cristian Strache per 'ricambiare la cortesia' della visita di colui che da 10 anni a questa parte si è conquistato il titolo di “uomo forte della destra austriaca”.

Da identificare già sulle navi

Le misure 'efficaci e innovative' promesse da Matteo Salvini in riferimento ai prossimi sbarchi sulle coste italiane portrebbero prendere forma al più presto, mentre nelle stesse ore in cui si celebravano gli incontri istituzionali in Austria le agenzie battevano la notizia dell'approdo a Lampedusa di ben sette diverse imbarcazioni con 184 migranti africani sbarcati sull'isola siciliana al termine di lunghi e rischiosi viaggi della speranza.