Laura Boldrini contro Matteo Salvini. Non è una novità, ma l'eterna sfida dialettica tra l'ex Presidente della Camera dei Deputati ed il Ministro dell'Interno si arricchisce di una nuova sfida. Stavolta l'oggetto del contendere sono i fondi agli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Da una parte c'è l'opinione del leader del Viminale che punta a limitarli fortemente, dall'altra quella della politica di Libera e Uguali che li considera uno strumento di fondamentale importanza per la coesione sociale. La Boldrini, tuttavia, ha anche avuto modo di commentare i recenti fatti che hanno visto alcuni studenti bruciare i manichini di Salvini e Di Maio.

Le dichiarazioni arrivano da Palermo, dove la parlamentare è presente con il suo tour 'Forza ragazze, al lavoro'.

Togliere i fondi ai centri Sprar è andare contro la coesione secondo la Boldrini

"Sono quanto di meglio per favorire l'integrazione". Non ha dubbi Laura Boldrini nel definire i centri Sprar che, secondo lei, sono realtà a conduzione familiare che rappresentano uno strumento ottimale per favorire l'integrazione dove le persone si fanno carico del loro soggiorno. Loda gli operatori che accompagnano le persone nella conoscenza della lingua e del Paese che li accoglie, considerando un valore quanto fino ad ora è avvenuto. Salvini, però, non sembra essere dello stesso avviso. 'Il Ministro - rivela la Boldrini - sembra che voglia togliergli i fondi o comunque destinarli a chi ha ottenuto già protezione".

Secondo la parlamentare la vera grande funzione degli Sprar sarebbe stata, nel tempo, quella di svolgere un ruolo fondamentale nell'accompagnare le persone nel percorso che li porta fino alla protezione. "Non mi sembra che una scelta di questo tipo - afferma - possa favorire la coesione sociale".

Per la Boldrini Salvini dovrebbe studiare l'educazione civica

Nelle ultime ore si parla molto del fatto che alcuni giovani hanno bruciato una sagoma che ritraeva proprio il leader della Lega. "Il Ministro Salvini - ha commentato Laura Boldrini - ha consigliato ai ragazzi di fare l'educazione civica. È una materia molto importante e condivido con lui quest'idea, ma anche lui dovrebbe andare a lezione di educazione civica.

Proprio lui non prese le distanze quando dei giovani padani bruciarono il mio manchino a Busto Arsizio o che mi paragonò ad una bambola gonfiabile". Parole dure che diventano ancora più aspre quando l'ex Presidente della Camera dei Deputati rincara la dose: "Lui è il primo che dovrebbe andare in prima fila e al primo banco a lezione di educazione civica".