Il critico d’arte ed ex forzista (adesso nel Gruppo Misto) Vittorio Sgarbi ha espresso le sue impressioni e valutazioni sulla riforma della prescrizione voluta dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede (M5S). Ai microfoni di Radio Radicale, il sindaco di Sutri ha detto: “Quella è una scemenza. Se la Lega ha un ministro che conosce tutto di questa materia com’è la Bongiorno, si ribelli o si dimetta. Non è accettabile che si accetti una cosa lontana da ogni principio democratico. Ma perché i legislatori non ci hanno pensato prima? Erano tutti completamente co***oni?

E questi buzzurri, ignoranti, incapaci introducono una idiozia che porterà la gente a rimanere incriminata per tutta la vita”.

L’ex sindaco di Salemi ha aggiunto: “Sì, però avrebbero potuto pensare che il tema della prescrizione era un tema da affrontare in maniera rigida che è quello che appunto impone che uno non riesca più a uscire da un processo che non finisce. Non si garantisce la velocità dei processi, anzi, il fatto che la prescrizione non ci sia, indurrà i magistrati a portare i processi fino alla fine della vita delle persone. Sono degli idioti, totalmente idioti”.

Sgarbi: 'Dietro questa riforma dittatura dei magistrati, vince Piercamillo Davigo'

Il critico d’arte ha poi precisato: “Lo sa benissimo la Bongiorno che così un processo diventa identico ad un ergastolo: uno rimane sotto accusa per tutta la vita.

Sapendo che non c’è nessuna necessità di andare veloci, perché andare veloci? Questi magistrati che non fanno niente tutto il giorno e hanno dimostrato mille volte di essere colpevolisti e non desiderosi di arrivare alla conclusione di qualcosa che può smentirli. Vedi il caso di Caselli con Andreotti”.

Vittorio Sgarbi ha poi spiegato: “È una misura totalmente priva di ogni logica e totalmente priva di basi democratiche.

È una forma di vessazione autoritaria insensata. E lo dirò in aula quando arriverà questa proposta che la Lega ha tradito se stessa e ha deciso di cedere. Ma tanto cadranno comunque perché degli idioti al Governo non possono starci più di troppo”. L’ex assessore ai beni culturali della regione siciliana ha concluso affermando: “Dietro a questa norma si cela una dittatura dei magistrati perché l’ha detto Davigo.

Vince Davigo, vince colui che voleva rivoltare l’Italia come un calzino grazie a questi pezzenti incapaci. Mi auguro che vengano processati e non ne escano mai più. E tutta la vita rimangano sotto processo così come vuole la loro norma”.