Nuovo durissimo scontro tra il presidente dell’Inps, Tito Boeri, e il leader della Lega, Matteo Salvini. Stavolta, oltre alla richiesta di dimissioni, il vicepremier del governo Conte sfida apertamente Boeri a candidarsi nelle file del Pd alle prossime elezioni Europee. La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza di Salvini sono state le ultime dichiarazioni del numero uno della Previdenza Sociale, secondo il quale le risorse messe finora da parte dall’esecutivo per dare copertura alla riforma delle Pensioni nella parte riguardante la cosiddetta quota 100, non sarebbero sufficienti.

L’allarme di Tito Boeri

L’ultima stilettata lanciata da Tito Boeri all’indirizzo del governo gialloverde formato da M5S e Lega è partita oggi, 15 novembre, dalla Università Bocconi di Milano, a conclusione di un evento organizzato dalla Fondazione Umberto Veronesi, a cui il presidente Inps ha preso parte. Parlando della riforma delle pensioni studiata dall’esecutivo, in particolar modo dell’introduzione di quota 100 (la somma di anni lavorativi e anagrafici necessaria per poter maturare il diritto all’assegno pensionistico ndr), Boeri ha dichiarato che l’approvazione e il conseguente avvio di tale misura potrebbe risultare non “strutturale”, nel senso che, a suo modo di vedere, mancherebbero i fondi destinati alla sua copertura.

‘Mancano risorse per il 2020 e il 2012’

In particolare, Tito Boeri spiega chiaramente che mancherebbero le risorse necessarie riguardanti sia l’anno 2020 che quello successivo, il 2021. La privatissime simulazioni commissionate dalla ‘sua’ Inps dimostrerebbero, infatti, che il costo reale di quota 100 si aggirerebbe intorno ad un terzo in più, spesso la metà, di quanto invece messo nero su bianco dal governo Conte.

Insomma, Boeri non riesce proprio a spiegarsi come l’esecutivo abbia potuto stanziare più o meno la stessa cifra per tre anni (circa 7 miliardi di euro), quando tutti sanno benissimo che, in casi come questo, “inevitabilmente il secondo anno questa misura costerà di più che nel primo”.

Matteo Salvini chiede le dimissioni del presidente Inps

Una visione macroeconomica assolutamente agli antipodi rispetto ai conti fatti dal ministro dell’Economia Giovanni Tria e dai tecnici del governo ‘sovranista’ M5S-Lega che, naturalmente, ha suscitato la reazione stizzita di Matteo Salvini. Il vicepremier, con poche righe postate sui social, ha prima fatto notare come il presidente dell’Inps si trovi “in perenne campagna elettorale”, e poi lo ha sfidato apertamente a dimettersi per candidarsi alle prossime elezioni Europee con il Pd, partito che, evidentemente, il leader leghista, considera il naturale approdo di Boeri.