Il Governo Conte, com'è noto, è animato da due spiriti: quello pentastellato e quello leghista. Due anime profondamente diverse, ma unite da un obiettivo rappresentato dalla messa in atto del così detto "contratto". Un accordo che vincola l'esercizio del potere esecutivo ad un accordo programmatico tra i due partiti fino a fine legislatura (o almeno questo sperano le due forze politiche). Può, però, accadere che durante il percorso possano tornare in auge evidenti differenti vedute che danno sempre l'aria di poter essere la causa scatenante di una possibile crisi.
Non mancano, nelle ultime ore, le tensioni relative, ad esempio, all'emendamento sulla prescrizione presentato al ddl Anticorruzione.
Per il ministro Bongiorno bloccare la prescrizione sarebbe una bomba sul 'Processo'
L'idea del Movimento Cinque Stelle, racchiusa nell'emendamento, è quella di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Una prospettiva che non è vista di buon grado dalla Lega. Ad esprimersi, in tal senso, era stato il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. Un parere non casuale, perché proveniente da un esponente del movimento leghista, ma anche da uno dei più importanti legali che ci sono in Italia. L'idea grillina sul blocco della prescrizione è stata definitiva "una bomba nucleare sul processo".
Parole piuttosto eloquenti rispetto al dissenso verso ciò che Bonafede intende mettere in atto. Il ministro della Giustizia ha, però, fatto sapere che non esiste alcuna possibilità che ci possa essere una rivisitazione. Il Guardasigilli ha sottolineato come l'unica bomba atomica, destinata eventualmente ad esplodere, sarebbe la rabbia dei cittadini rispetto all'impunità.
C'è stima tra Bonafede e Bongiorno, ma occorrerà capire gli scenari futuri
Bonafede, pur dimostrando una certa fermezza nelle sue posizioni, ha avuto modo di ribadire la sua stima nei confronti del ministro Bongiorno con cui ha detto di collaborare proficuamente su diversi fronti. Il ministro ritiene che il blocco della prescrizione rappresenterebbe un passo importante nel cammino che deve portare a riavviare il motore della giustizia con nuove forze.
Preso atto che tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega potrebbero maturare posizioni diverse, ci si chiede se anche stavolta i buoni uffici tra Di Maio e Salvini saranno sufficienti a superare quello che appare un possibile ed eventuale scontro. "Siamo di fronte - ha detto Buonafede - a una riforma epocale della giustizia penale: è finita l’era dei furbi e dei loro azzeccagarbugli che puntano solo a farla franca".