Emma Bonino non è un'estimatrice di questo governo. Non ha mai lesinato attacchi nei confronti dei suoi esponenti, con riferimento, ad esempio, a Matteo Salvini. In alcune sue uscite non ha mancato di chiedersi ironicamente se trovasse il tempo di fare il ministro dell'Interno tra un'ospitata tv e l'altra. Stavolta, però, l'attacco nei confronti del governo è generale e l'ambiente in cui ha luogo non è uno studio televisivo e l'ambito non è un'intervista. E' in Senato che sceglie di manifestare in maniera ufficiale il suo dissenso verso un esecutivo di cui non condivide alcun tipo di strategia.

L'intervento è accorato, vibrante, carico di emozioni personali, al punto che alla fine faticherà a trattenerle.

Si parla sempre della Manovra

Il suo intervento diventa un miscuglio di ironia e incapacità di trattenere la sensibilità rispetto ai temi trattati. Non le va giù il fatto che la manovra sia arrivata fino al Senato senza passare per un voto alla Commissione Bilancio."A noi -evidenzia - Kafka fa un basso" con chiaro riferimento alla maggioranza. Ha detto di essere tentata dal non partecipare al voto, cosa che, a suo dire, non capita mai. Emma Bonino pone l'accento sul fatto che Lega e Movimento Cinque Stelle non abbiano rispetto per le istituzioni. "Ci passate sopra come dei rulli" tuona la senatrice, aggiungendo che un giorno di queste istituzioni un giorno avranno bisogno anche loro.

Parole che naturalmente suscitano un certo malcontento tra i banchi delle forze governative, non a caso non mancano i brusii in sottofondo.

A tenere banco in Parlamento, con particolare riferimento al Senato, è la questione legge di bilancio. In attesa che il maxi-emendamento venga posto all'esame della fiducia, il dibattito parlamentare continua ad essere incendiato da voci dell'opposizione piuttosto critiche nei confronti delle strategie e del modus operandi del governo gialloverde.

Al metaforico registro dei fervidi contestatori dei fautori della legge di bilancio si iscrive certamente Emma Bonino.

Emma Bonino alza i toni, poi si commuove

"Qui non c'è neanche più la differenza tra il potere esecutivo ed il giudiziario o tra l'esecutivo e il legislativo non c'è più" sostiene Emma Bonino, prima di aggiungere: "Non c'è neanche il rispetto per le agenzie indipendenti.

Chi non è d'accordo se ne vada o si faccia eleggere".

Dinnanzi alla richiesta del vice presidente del Senato Calderoli di terminare il proprio discorso per raggiunti limiti di tempo risponde in maniera piccata: "Io ho finito il mio tempo, ma non ho finito il mio impegno a difesa della democrazia e dell'Europa così come la conosciamo".

A quel punto la senatrice, evidentemente scossa, si commuove e viene raggiunta da Piero Grasso che la consola.