Gli elettori di Matteo Salvini e della Lega sono più ignoranti e meno scolarizzati degli altri? Su questa domanda si è aperto un feroce dibattito sui social network tra due note giornaliste: Antonella Rampino e Laura Tecce. La prima, attuale inviata del quotidiano La Stampa, ha avuto la malaugurata idea di pubblicare un post sul suo profilo Twitter per condividere un giudizio negativo e sprezzante sull’elettorato di Salvini, formato da “disoccupati” e da persone che al massimo hanno un “diploma di scuola media”. A rispondere alla Rampino, a distanza di poche ore, ci ha pensato, stavolta su Facebook, la collega Tecce di Libero, la quale fa umilmente notare come la “spocchia dei radical chic” come la Rampino abbia portato i loro partiti di riferimento “ai minimi storici in tutto il mondo”.

Il post di Antonella Rampino contro l’elettorato salviniano

Avrà forse trascorso delle festività natalizie non proprio serene la giornalista de La Stampa Antonella Rampino. La stimata professionista infatti - già collaboratrice, tra gli altri, di Repubblica e Corriere della Sera - il 27 dicembre scorso ha deciso di postare un breve pensiero su Twitter. “Disoccupati, pensionati, in maggioranza con licenza elementare o al massimo diploma di scuola media”, cinguetta la Rampino in riferimento alla qualità degli elettori di Matteo Salvini. A supporto della sua analisi la Rampino allega uno schema studiato da Ipsos Italia e pubblicato dal Corriere. Dati probabilmente corrispondenti al vero, ma che, riportati in questo modo dalla giornalista del quotidiano torinese, assumono i contorni di uno sfogo di un membro dell’élite contro il ‘popolo bue’ che non capisce nemmeno per chi vota.

Una sorta di Lilli Gruber 2, tanto per intendersi.

La risposta social di Laura Tecce

Uno scivolone mediatico, quello di Antonella Rampino, di cui approfitta al volo la collega Laura Tecce, attualmente collaboratrice di Libero. La giornalista del quotidiano diretto da Vittorio Feltri, nel suo post Fb, si rivolge direttamente ai suoi lettori con una domanda retorica: “Capite perché la spocchia dei radical chic li ha portati ai minimi storici in tutto il mondo?”.

Tecce definisce ironicamente Rampino una “grande giornalista” che, sebbene sia “illuminata”, fa parte di quella “élite che odia e disprezza il popolo”. La Tecce definisce “sconclusionato” il post in cui la collega si scaglia con disprezzo contro gli elettori di Matteo Salvini, disoccupati e ignoranti. Ma punta anche il dito contro i gravi errori grammaticali e di sintassi commessi dalla Rampino, bollata come “capra, capra, capra” (citazione di Vittorio Sgarbi). Insomma, la figuraccia di Antonella Rampino dovrà servire da “monito” per chi ancora crede nella superiorità morale della sinistra rispetto ai suoi avversari politici.