L'ex parlamentare ed economista Giuliano Cazzola, esperto di previdenza e strenuo difensore della Riforma Fornero, è intervenuto a ''Radio Radicale'' per esprimere il proprio parere sull'attuazione della quota 100. Stando alle ultime indiscrezioni, quest'ultima sarà soltanto una misura sperimentale prevista per i prossimi tre anni.

In collegamento telefonico con Sonia Martina, l'ex parlamentare del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano ha dichiarato: "Guardi, se diventa una misura sperimentale, la quota 100 si candida ad essere una sorta di esodo di esuberati di massa.

Che poi sia una misura sperimentale, è una cosa che non sta in piedi. Non si capisce poi gli altri che vengono dopo che fine faranno. Non c'è dubbio che l'elettorato è concentrato al Nord, nelle regioni settentrionali, e quindi è un elettorato della Lega. Perché sicuramente nel Mezzogiorno nessuno ha le condizioni, in termini di contribuzione, come quelle che vengono richieste".

L'ex sindacalista ha poi espresso tutta la sua contrarietà al superamento della Fornero dicendo: "La quota 100 rischia di essere una promessa più che un dato oggettivo perché, più si va avanti e più diminuiscono quelli che possono avere molti contributi ad un'età ancora abbastanza giovane, però passare da quota 100 a quota 41 costa sicuramente di più.

Quindi quelle risorse che non riescono a trovare oggi, le dovranno trovare fra 3 anni".

Cazzola: 'Per fare una quota 100 pura servirebbero 13 miliardi di euro'

Dopodiché, Giuliano Cazzola si è scagliato contro il Governo M5S-Lega, accusando: "Questi sono veramente dei pagliacci, hanno detto che non sarebbero tornati indietro e che avrebbero spezzato le reni all'Europa...

Ma poi non bastano i 6,7 o 7 miliardi per fare quota 100 perché tutti gli esperti dicono che per fare una quota 100 pura ne servono 13 di miliardi. Persino Brambilla ha dichiarato questo. Adesso, dato il deficit ridotto al 2,04%, con questi 3 miliardi voglio proprio vedere quello che riusciranno a fare. Per forza devono mettere dei limiti.

Secondo me c'è veramente una grande confusione".

In definitiva, Cazzola ha difeso la legge Fornero affermando: "Io sono convinto che il pensionamento di anzianità anticipato creerà problemi dove tendenzialmente c'è una piena occupazione. Nel 2019, con la legge Fornero, gli uomini a qualunque età potevano andare in pensione a 43 anni e due mesi di servizio e le donne a 42 e due mesi di servizio. A qualunque età".