Luigi Di Maio afferma che la manovra ha un valore molto alto: a suo dire oscillerebbe tra i 30 e i 33 miliardi. Inoltre garantisce che, pur passando dal 2,4 al 2,04 di deficit, saranno comunque rispettate tutte le promesse principali.

Nonostante questo, nella giornata di ieri, il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, aveva detto che c'era ancora molto da fare, ma poi ha ritrattato affermando che lo sforzo fatto dall'Italia è già consistente e mette il Paese sulla giusta strada.

La manovra che vale 33 miliardi

Il vicepremier Luigi di Maio, in un'intervista a Mattino Cinque, ha rivendicato orgogliosamente la manovra messa in atto dal governo. Sostiene che varrà ben 30-33 miliardi di euro, riuscendo al contempo ad evitare la procedura d'infrazione, poiché il deficit è stato abbassato dal 2,4 previsto inizialmente al 2,04.

Il ministro ha proseguito dicendo che non sono stati fatti tagli sostanziosi alla manovra, ma che semplicemente erano stati previsti inizialmente più fondi del necessario. Questo farà sì che potranno essere mantenute tutte le promesse principali del Governo, in particolare il superamento della Legge Fornero con la Quota 100 e il reddito di cittadinanza, ancora previsto per una somma di 780 euro.

I dubbi di Moscovici, poi il ripensamento

Nella giornata di ieri il commissario europeo Moscovici era apparso perplesso, dicendo inizialmente che c'era ancora molto lavoro da fare e che non erano ancora stati fatti tutti i passi necessari. Queste parole avevano subito scatenato 'mal di pancia' e commenti di vario genere. Il governo italiano però non aveva dato risposte ufficiali e aveva atteso.

Poi, nelle ore seguenti, al termine degli incontri con i rappresentanti italiani, Moscovici è tornato sulle sue parole ed ha chiarito la propria posizione. Ha spiegato che non voleva intendere niente di negativo, ma semplicemente che le trattative non erano ancora concluse. Ha inoltre aggiunto che bisogna apprezzare i cambiamenti del governo italiano fatti sulla manovra: cambiamenti, a suo dire, non indifferenti.

Nei prossimi giorni si capirà se queste parole saranno confermate dai fatti, oppure se si riveleranno un tentativo di alleggerire momentaneamente i toni. Anche perché, mentre l'Europa preme sull'Italia, nel contempo ha concesso invece alla Francia di sforare i limiti del deficit. Nonostante la situazione del Paese transalpino sia indubbiamente migliore rispetto a quella italiana, in molti vedono in questo l'uso di due pesi e due misure da parte dell'Europa.