Nei giorni scorsi il noto regista Nanni Moretti aveva rilasciato un'intervista sul Venerdì di Repubblica nella quale una sua frase era diventata occasione di polemica Politica. Infatti, parlando delle motivazioni che lo avevano spinto a girare il ultimo film documentario sul golpe cileno del 1973 intitolato Santiago, Italia aveva detto: “Mentre giravo me lo chiedevano spesso e non sapevo cosa rispondere. Poi finite le riprese, è diventato ministro dell’Interno Matteo Salvini e allora ho capito perché ho girato quel film. L’ho capito a posteriori”.
Appresa questa affermazione il vicepremier e ministro del'Interno Matteo Salvini, nella giornata di sabato, aveva fatto un post su Twitter scrivendo: “È tornato il regista radical-chic e mi affianca a un dittatore sanguinario. Quanta pazienza… Comunque, anche a Nanni inviamo un bacione”.
È tornato il regista radical-chic e mi affianca a un dittatore sanguinario.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 1 dicembre 2018
Quanta pazienza... Comunque, anche a #Nanni inviamo un bacione 😘 https://t.co/aASwswjusp
Nanni Moretti accusa il PD di non essersi battuto per dare la cittadinanza ai figli dei migranti
Questa domenica 2 dicembre Nanni Moretti è stato ospite a "Che tempo che fa" su Rai Uno, ma non ha dato seguito a questa polemica con il leader della Lega.
Alla stessa domanda sulle motivazioni della sua nuova fatica artistica, rivoltagli da stavolta Fabio Fazio, infatti Moretti ha risposto: "Quando stavo lavorando a questo documentario Santiago, Italia mi sono anche chiesto perché lo stavo facendo. Poi ho capito: perché purtroppo un gran pezzo della società italiana sta andando in direzione opposta rispetto all'accoglienza, alla solidarietà e alla curiosità per gli altri".
E poi Nanni Moretti ha proseguito, sempre parlando del tema dell'accoglienza, ma attaccando la parte politica per la quale da sempre simpatizza, affermando: "Noi stiamo parlando di immigrazione, ma devo dire che è stato molto brutto vedere negli anni scorsi il Pd non fare quella battaglia giusta di civiltà e umanità sulla cittadinanza.Ovvero per dare la cittadinanza italiana a bambini nati in Italia o che hanno fatto 5 anni di studi, il cosiddetto 'Ius Soli temperato' o 'Ius Culturae'.
Spesso sono bambini a tutti gli effetti italiani, che parlano i vari dialetti del nostro Paese. Ma non gli è stata data identità. Quella è stata una battaglia non fatta ed è stato veramente un errore per me vergognoso e incomprensibile. Perché mi accaloro tanto? Perché siccome sono uno dei pochi elettori rimasti fedeli al PD, allora mi inc**zo quando non fa il suo Lavoro. Il fatto non è che non sia stato abbastanza di sinistra: sì, anche questo. Ma non solo: non sono stati capaci di spiegare e raccontare a noi italiani che una cosa erano gli sbarchi dei migranti e tutta un'altra cosa era la riforma della cittadinanza, che serviva a dare un'identità a bambini italiani che ora sono senza".