Si è svolta a Roma, presso l'auditorium Antonianum, nella giornata di questa domenica 16 dicembre l'assemblea 'Ricostruzione' di Articolo Uno-MDP che ha lanciato la fase costituente di una nuova forza socialista ed ecologista.

All'assemblea hanno partecipato oltre 500 persone, l'incontro è stato introdotto dall'ex deputato Arturo Scotto, dopo la relazione del quale si sono susseguiti diversi interventi che nella prima parte hanno toccato in particolare i temi dell'ambiente e dell'ecologia, come ha fatto in particolare la deputata di LeU Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente.

Molti big della sinistra all'assemblea 'Ricostruzione' lanciata da Articolo Uno-MDP

Fra i vari big della sinistra che hanno parlato c'è anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il quale ha detto: "Dopo il 4 marzo era chiaro che dentro il nostro campo qualcuno avrebbe preso una deriva di testimonianza e che noi invece fossimo spinti a ricollocarci per dare un contributo a creare una forza popolare a ampia, composta da milioni di persone che vogliano un cambiamento serio e profondo del Paese. I tempi non saranno brevi. La discussione del PD per ora è poco critica sulla sua sconfitta: esso deve scegliere se essere liberal-democratico o socialista. (...) Sull'immigrazione dobbiamo proporre le nostre idee, per combattere l'ideologia razzista che è diventata dominante nel paese: questa lotta non può avere sconti, né tentennamenti (...) Sulle elezioni amministrative dobbiamo dire al PD che si metta a disposizione per la costruzione di uno schieramento più ampio di forze civiche e di sinistra, per trovare insieme la sintesi: abbiamo bisogno di federatori che vincano le elezioni, non di leadership create a tavolino".

Atteso era in particolare l'intervento di Pierluigi Bersani, il quale fra le altre cose ha detto: "Io adoro la sinistra che sa dove deve essere. Noi avevamo visto per tempo che stava per arrivare la destra: ora però va detto che la destra non l'abbiamo ancora vista tutta. Siamo solo al primo tempo di questo processo: hanno sdoganato pulsioni aggressive e razziste.

Salvini è un provocatore che accende le micce: non è il ministro dell'ordine ma del disordine. In questo contesto occorre fare argine, perché l'inerzia di questa fase porta a un consolidamento stabile di un aggregato politico conservatore e regressivo, paternalista e corporativo, isolazionista e autoritario. (...) Gli attuali assetti del centrosinistra non sono in grado di invertire questa logica, perché ormai si è creata una profonda rottura col sentimento popolare di chi chiedeva protezione e invece è stato quasi irriso.

Nel congresso PD ci vorrebbe qualcuno che si strappi la giacca con umiltà e riparta da lì. La sinistra radicale? Rischia di essere una ridotta che non va da molte parti. Ci vuole invece una cosa nuova: tutti devono avere il coraggio di uscire dalle ambiguità: una sinistra larga e plurale con vocazione di governo, che connetta il tema democratico con quello sociale".

Poi ha parlato David Tozzo, leader della minoranza di Possibile, ha proposto "Sinistra Eguale" come nome per un nuovo soggetto politico-elettorale, che tenga insieme anche in vista delle Europee tutto quanto è nel campo non residuale tra De Magistris e un PD, i cui elettori in molti casi sono di sinistra e coi quali sarebbe sbagliato non dialogare: per costruire qualcosa di più ambizioso, nuovo e grande.

L'ex parlamentare Alfredo D'Attorre ha affermato: "La ricostruzione va fatta senza scorciatoie, perché veniamo da una sconfitta epocale che rappresenta la fine del trentennio della globalizzazione neoliberale. Stanno cambiando le domande di fondo delle persone rispetto al recente passato. Siamo di fronte anche al fallimento delle risposte di Lega e M5S, ma le domande di protezione restano in campo. Occorre ridiscutere i vincoli europei, questo è un tema decisivo che questo Governo ha trasformato in una macchietta. Occorre parlare di eco-socialismo: il pure richiamo alla parola sinistra non basta più, perché essa è stata ultimamente associata al progressismo liberista. Oggi e per il futuro occorre pensare a nuove politiche socialiste, di economia mista e a un nuovo paradigma anche ambientale.

Serve parlare di protezione, di sovranità e di potere popolare".

Piuttosto atteso era anche l'intervento di Stefano Fassina, unico big di Sinistra Italiana presente all'incontro, il quale ha affermato: "Dopo il 4 marzo non siamo a realizzare dentro LeU la riflessione che oggi viene fatta qua. Ma dobbiamo andare avanti per ricostruire un paradigma, evitando invece la smania organizzativa che impedisce di fare i conti coi problemi. La proposta di questa assemblea è impegnativa. I termini socialismo e sinistra oggi hanno una connotazione che non ci aiuta: sono socialisti quelli che negli ultimi anni hanno condiviso le scelte europee di austerità. C'è un termine che manca: l'umanesimo, perché si deve uscire dall'individualismo.

L'alternativa a tutto questo non è l'autarchia e l'isolazionismo, ma costruire un modello totalmente diverso di Europa". Ricordando che la sua associazione Patria e Costituzione "è nata per avviare una ricerca sul valore costituzionale della comunità che sta dietro al termine Patria", concludendo che "serve riprendere un'iniziativa comune, facendo convergere una pluralità di forze".

E' stato presente in prima fila per larghi tratti dell'assemblea anche Massimo D'Alema, il quale non ha però preso la parola. Presenti in sala anche ex ministri come Edo Ronchi e Vincenzo Visco, l'ex presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, il giurista Felice Besostri e i vari parlamentari di Articolo Uno-MDP.

Speranza: 'Ora una nuova forza socialista ed ecologista'

Nel suo intervento Roberto Speranza, coordinatore nazionale di MDP, ha toccato vari punti di attualità Politica, affermando fra le varie cose: "È stato un errore storico clamoroso aver favorito la saldatura fra Lega e M5S, lo pagheremo a caro prezzo. Adesso Salvini è quello che detta la vera linea al Governo (...) Il PD ha ormai esaurito la propria funzione storica. Esso è nato ai tempi del bipolarismo politico e della fase galoppante della globalizzazione: due situazioni che oggi non sono però più attuali. Ovviamente guardiamo con attenzione a quello che succederà in quel congresso, ma nella consapevolezza che serve qualcosa di nuovo. Per questo è ridicolo e maligno chi ci ha detto nei mesi scorsi che noi vorremmo rientrare nel PD.

Riteniamo inoltre sbagliata l'idea di fare un cartello della sinistra antagonista, col solo scopo di superare lo sbarramento alle prossime elezioni europee".

Concludendo: "Per questi motivi oggi serve la ricostruzione di una nuova forza della sinistra e del lavoro, un soggetto rosso-verde, collocato nel campo del socialismo e che metta al centro i temi ambientali. Il nostro obiettivo è creare l'alternativa alle destre e questo va fatto in modo nuovo, aprendo le porte a tutti e senza che nessuno si metta a capotavola. Questo cosa non deve nascere dall'alto ma dal basso. Adesso deve iniziare in tutta Italia una fase di assemblee locali, per circa un mese e mezzo, per dare le gambe a questo progetto: poi ci ritroveremo il 9 e 10 febbraio per fare il punto è concretizzare questa nuova prospettiva politica".