Vittorio Sgarbi non ha certo bisogno di presentazioni. Il suo successo è dovuto all'essere diventato un personaggio televisivo che ha provato a spiegare l'arte agli italiani. Il suo sbarco in politica è diventato, inoltre, l'occasione per portare in Parlamento molte delle sue battaglie. Sono spesso toni molto forti i suoi, soprattutto quando c'è da bacchettare Luigi Di Maio ed il Movimento Cinque Stelle. E si sa quanto i grillini tengano al tema delle pensioni, argomento che oggi riguarda anche Sgarbi che ottiene il lasciapassare per congedarsi dal lavoro, secondo qualcuno, senza aver praticamente mai lavorato un giorno, sebbene occorra precisare che la sua aspettativa ultra trentennale non sia stata in alcun modo pagata dall'ente pubblico nel quale era assunto.

A raccontare la vicenda è stato il settimanale Panorama, ripreso da diversi quotidiani tra cui Il Fatto Quotidiano.

Sgarbi sempre in aspettativa

Quello che, in molti, disconoscono di Vittorio Sgarbi è che, dal 1985, è anche un funzionario pubblico del Ministero dei Beni Culturali. Secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano va in pensione con 51 anni di contributi, molti dei quali figurativi. Vittorio Sgarbi è nato nel 1952, dunque ha 66 anni. Il suo primo lavoro è stato quello di insegnante supplente nella zona di Ferrara a vent'anni, nel 1972, invece, è diventato prima ispettore e poi soprintendente dei Beni Culturali. Il totale degli anni di lavoro fa 46, se si considera che dal 1985 è in aspettativa.

A ciò vanno aggiunti i quattro anni riscattati per la laurea e uno di perfezionamento. Sgarbi, dunque, si torva ad andare in pensione raggiungendo gli stringenti obiettivi disposti dalla legge Fornero.

La pensione che gli spetta non sarebbe sufficiente per la sua vita

"E' incredibile - ammette - e non l'ho chiesto. Me l'hanno comunicato.

Vado in pensione con le regole più severe per limite anagrafico". Nel corso di un'intervista Sgarbi ha anticipato che la sua pensione dovrebbe essere tra i 2500 ed i 3500 euro al mese. Una cifra che, comunque, non sarebbe sufficiente per lo stile di vita e le esigenze di Sgarbi. Si parla di spese per 30mila euro mensili tra assistenti, dipendenti della Fondazione e ben 7mila euro di affitto.

"La mia lunghissima aspettativa - ha detto - è stato un risparmio per lo Stato. L'hanno avuta tutti e mi apre giusto perché è una regola democratica". Occorre ricordare comunque che Sgarbi resta sindaco di Sutri e in carica come deputato che gli daranno altre entrate finalizzate a mantenere tutte le sue attività ed interessi.