Mentre la tensione sulla manovra economica resta alta e l'Italia cerca una mediazione con la Commissione dell'Unione Europea, il direttore di Libero Vittorio Feltri consiglia al Governo una sola cosa: dire la verità. Una verità che metta in luce la mancanza di risorse economiche in cui versa il Paese a causa, secondo il giornalista, di quanto fatto dai Governi precedenti a quello attuale.

Feltri: 'Le discussioni sulla manovra sono inutili'

Esprimendo la propria opinione a L'aria che tira (La7), Vittorio Feltri rimarca, senza giri di parole, l'inattuabilità della manovra così come è stata pianificata.

''Non abbiamo più soldi - spiega il direttore di Libero - i Governi precedenti li hanno già spesi tutti, tant'è che abbiamo un debito pubblico mostruoso. Quando la situazione è così grave, c'è ben poco da studiare riguardo alla manovra: c'è semplicemente da spendere quel poco che è rimasto, senza aumentare ulteriormente il debito, altrimenti non si sa dove andremmo a finire''. Feltri definisce come ''inutili'' le discussioni e i dibattiti in merito alla questione. ''Il reddito di cittadinanza non ce lo possiamo permettere - continua in modo deciso - non ci possiamo permettere di andare in pensione dopo 15 anni di lavoro come molti vorrebbero. Tutta questa discussione lascia il tempo che trova.

Alla fine, se non ci saranno i soldi, si farà nulla o si farà poco di quello che i due partiti di maggioranza hanno concordato nel famoso contratto di governo''. Un contratto che, citando il titolo del suo editoriale di oggi, ''andrebbe riscritto da capo a piedi''. E quindi, scrive Feltri, ''altro che distribuire il reddito di cittadinanza a milioni di persone che si grattano la pancia invece di lavorare, altro che mandare in pensione la gente a 62 anni, altro che puntare sulla riduzione delle aliquote fiscali.

Una volta si diceva: primum vivere deinde philosophari (ovvero 'prima si pensi a vivere, poi a fare della filosofia')''.

Nel frattempo, continua il lavoro del Governo sulla manovra

Mentre l'Unione Europea preme affinché il rapporto deficit-Pil venga ridotto al 2% e i vari opinionisti forniscono il loro parere, il Governo e la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati sono impegnati sugli emendamenti della manovra.

Nonostante la difficoltà a reperire i miliardi necessari, i vicepremier Salvini e Di Maio ribadiscono che l'obiettivo è ''un dialogo franco e rispettoso con le istituzioni Ue, ma senza rinunce sul patto con gli italiani". Lega e Movimento 5 Stelle non paiono voler fare marcia indietro sulle misure promesse in campagna elettorale, anche se quota 100 e reddito di cittadinanza sono al vaglio della Ragioneria di Stato e del Ministero dell'Economia per essere "razionalizzati e affinati".